CARRELLO
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Una storia d'amore iniziata nel 1937, e un mistero, lega 27 personaggi ad un unico fine. Non essere dimenticati è il tema del romanzo. Come pure prendere decisioni, perché un indecisione è già decidere.
Quando ho preso in mano questo romanzo di Clara Bartoletti, non sapevo bene che storia mi trovassi davanti. Detesto cordialmente le anticipazioni, le prefazioni, le sinossi. Le leggo solo alla fine del libro che riguardano, perché mi piace la sorpresa. E non amo le suggestioni altrui. Pertanto, ho iniziato la lettura di 528 con la grande curiosità, che le storie di Bartoletti sanno sempre suscitarmi. Sapevo solo che 528 è un numero magico. Tale frequenza, infatti, è considerata mi-racolosa e fonte di guarigione. Immagino che Clara sia partita da quel numero speciale (pari, composto, abbondante, triangolare, palindromo a base 9 per gli amanti delle specialità matematiche) per costruire la sua storia, complessa e intrigante che si dipana attraverso un lungo, apparentemente lento lasso di tempo di diverse generazioni di alcune famiglie. Attraverso flashback e apparizioni straordinarie quali sono delle moderne Muse ispiratrici, Bartoletti ci mostra il meglio ed il peggio che l’umanità può produrre: disastri evocati da egoismo e grevità animica, bellezza di scritture e disegni a carboncino che mostrano quanto per l’umanità ci sia ancora una speranza. La stessa 528, una delle Muse ispiratrici, che all’inizio paventava ‘una vera interazione col mondo umano’, ci mostra quanto sia labile, invece, il confine tra umanità e divinità, quanto Anima e Animus, Jin e Jang, siano comunque un tutt’uno. Già nell’antichità le figlie di Zeus e Mnemosine ispiravano il Tutto ai poeti. Ora, Bartoletti gioca con sagacia e bravura con il lettore, rendendolo partecipe ed attivo, aprendo, attraverso immagini evocative, i suoi sensi: occhi che diventano strumenti di conoscenza, capaci di cogliere se stessi ed il mondo manifesto che si estende tutt’attorno. Un romanzo molto intrigante, originale e ben scritto, carico di pathos e dove la ‘tensione’ è tenuta viva dalla personalità dei numerosi personaggi che si intersecano tra loro. Ultima postilla: Clara Bartoletti, da esperta di ‘mistero’ ha giocato con 3 numeri: 666, 528 e 237. La Musa 666 ha a che fare sempre con suggestioni horror; 237 accompagna le persone attraverso sofferenza e dolore; 528 gioca tra divino ed umano, tra finzione e realtà. Clara, mi hai ricordato due celeberrimi film: Shining di Kubrick e Inception di Nolan; qui sono presenti rispettivamente i numeri 237 e 528 nelle ‘stanze’ fisiche e della mente, che giocano un ruolo fondamentale nei film; 237.000 sono le miglia che separano Terra e Luna e il primo piano della maglia del piccolo Danny fermo col suo triciclo davanti alla porta di quella stanza, mostra l’Apollo ricamato ben visibile… lasciando pensare a chissà quali complotti sull’allunaggio… In Inception 528 è invece la stanza in cui il gruppo di addormenta per sognare e entrare nella mente del cliente. E lo fa ascoltando una precisa musica a 528 hrz…. Che per Horowitz è la frequenza dell’amore… Quante suggestioni può dunque fornire un buon libro come questo? La mia risposta è infinite! ad ognuno di noi scoprire la sua!
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