Amethyst

Silvia ha uno stile che mi è sempre piaciuto, sin da quando ha pubblicato i suoi primi racconti in rete. La conosco virtualmente, ma questo non andrà a intaccare il mio giudizio critico sul suo romanzo. Detto questo… finalmente un’esordiente che SA USARE LA PUNTEGGIATURA! Il contrario riesce a innervosirmi e farmi andare di traverso anche una trama “magica”. L’italiano è corretto (non ho trovato verbi coniugati male, né altro). Qualche refuso gliel’ho segnalato, per sistemare l’ebook e le eventuali ristampe cartacee, ma c’è anche da dire che su 560 pagine riuscire a evitarne facendo tutto da sé non è facile. I titoli dei capitoli sono in inglese, perché citazioni di canzoni. Essendo io una capra con l’inglese (è già tanto se conosco l’italiano!) avrei preferito la traduzione immediatamente sotto, piuttosto che leggerla nell’appendice con i relativi titoli e cantanti/gruppi musicali, ma peggio per me. Le ho ascoltate tutte (quelle che non conoscevo) e la mia preferita è “In the shadows” – The rasmus! La copertina è molto gradevole e adatta al testo, sul titolo non ho nulla da eccepire. Per quanto riguarda la trama, premetto che non amo l’urban fantasy. Profezie, guerre tra fazioni, ricerche sul destino dell’esistenza di specie più o meno fantastiche e misteri di varia natura non mi affascinano granchè. Perché l’ho letto? Perché l’ho vinto in versione ebook grazie a un evento su facebook organizzato dall’autrice. L’ho terminato perché è scritto bene e perché ero curiosa. Se la trama non mi ha appassionata troppo è colpa del mio gusto personale che propende verso il romance in tutte le salse. Se la storia d’amore fosse stata centrale, insomma, lo avrei gradito di più. Ora farò un piccolo SPOILER, quindi consiglio chi non lo avesse ancora letto di interrompere la lettura di questo mio parere sul testo. Ho adorato Andrei e Aaron. Trovo che il piccolo cameo di Andrei (un vampiro maligno) abbia mostrato un lato dei vampiri “made in Silvia” molto feroce, ma anche leale, coraggioso, istintivo e primordiale. Non mi aspettavo che attaccasse Angel (la protagonista) e questa scena molto “forte” mi è piaciuta tanto perché ha dato una scossa alla trama. Anche Angel è stata fantastica, nel suo tentativo di capire come evitare la morte e cercare di instaurare un rapporto col “vampiro cattivo”. Aaron (il fratello di Josh, che è il fidanzato di Angel) è di certo predominante rispetto a suo fratello. Certo, Josh è quello gentile e con la testa a posto, ma Aaron lo supera per passionalità, irruenza e fragilità. È come un bimbo troppo cresciuto che pretende ciò che desidera e – se potesse – se lo prenderebbe senza troppi scrupoli. In realtà questo lo rende fragile, perché amare ci fa diventare vulnerabili. Soprattutto se ci si mette troppa passione (si veda il rapporto che aveva con la madre di Angel). Purtroppo il finale lascia diverse questioni irrisolte e questa per me è una pecca, ma ci dovrebbero essere due seguiti, almeno così ci spiega Silvia nei ringraziamenti. Per concludere, agli amanti dell’urban fantasy lo consiglio senz’altro!