CARRELLO
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Emiliano Ramelli non riesce a trovare il suo posto nel mondo, nella comunità, nella famiglia; le sue risposte a ciò che la vita gli pone davanti risultano costantemente inadeguate. La serena vita del paese della bassa modenese in cui abita gli è del tutto estranea, indifferente, anche l'unica persona che definisce "amico", Stefano Mussini, risulta in fin dei conti inadeguato a quel ruolo. Una sera Emiliano perde il controllo totalmente; un'esplosione di violenza scatenata a sopraffare una prostituta lo inebria, fintanto che non diviene lui stesso oggetto della violenza e della sopraffazione del protettore della ragazza. Da lì qualcosa cambia. Il ritrovamento di una prostituta strangolata nelle campagne circostanti il paese, innesca l'ossessione giornalistica di Andrea Dallari, cronista locale ambizioso, ma soprattutto fa germinare un'ombra di sospetto generale in seno alla comunità. Il ritrovamento di altri cadaveri, oltre a dare nuova linfa vitale alla carriera giornalistica di Dallari, porterà ad interrogarsi sui fatti il Commissario Capo Ettore Sile, per dovere, e lo sfaccendato Salvatore Scalea, per puro piacere. Emiliano, continuando a trascinarsi in una sopravvivenza apatica e vuota, si allontanerà dal paese e dalla comunità che lo ha plasmato, ma nonostante i tentativi di cambiare il proprio destino, non riuscirà a modificare il ruolo impostogli dalla vita: quello dell'inetto. Fare luce sull'autore degli omicidi non basta, capirne il perché è il vero punto d'arrivo in uno scenario di provincia medio borghese che porta alla ribalta frammenti di persone, di vite, di situazioni. Quel tranquillo quotidiano che cela qua e là piccole e grandi miserie umane.
Nella produttiva ma sonnolenta provincia Modenese, un anonimo adolescente sembra svogliatamente e apaticamente avviato verso quella lunga e larga autostrada grigia delle esistenze “normali”. È scortato senza vero impeto e affetto da un compagno di merende altrettanto scialbo. Non uno slancio, non un sussulto. Il bar del paese come piatto palcoscenico di una rappresentazione dai tratti tragicomici. Finché una notte. Uno sconvolgente quanto adrenalinico imprevisto scuote nel profondo la consapevolezza di se del protagonista. Contemporaneamente altri eventi casualmente imprimono una accelerazione al suo percorso di vita portandolo a trasferirsi a vivere dal paesello di campagna alla città, a Modena. Fra giovani prostitute uccise e abbandonate ai lati dei fossi, impacciati giornalisti in cerca di scoop, commissari di polizia aitanti e capaci ma non troppo, il lettore scorre veloce e divertito pagine leggere e fresche, scoprendo tutta una famiglia di personaggi psicologicamente rivelati con una eleganza e una cura non banali. Fino all’epilogo che ovviamente non sarà quello che il lettore immagina e che lo lascerà ad interrogarsi, ancora un volta, circa la banalità del male.
Un giallo che racconta in modo efficace un certo tipo di umanità mediocre attraverso personaggi assolutamente realistici. 250 pagine che scorrono via veloci lasciando impresse scene di vita grottesche, ironiche...vere.
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