Appunti sulla vita inesistente di oggetti, luoghi e persone

Conosco Niky Rocks da prima che si chiamasse Niky Rocks, e questa mia "parzialità" nei suoi confronti le è costata una stella in meno di quante ne avrei attribuito a un estraneo. Questo suo libretto è davvero prezioso, secondo me, perché riporta di peso la letteratura - con la benedetta minuscola - dentro il nostro quotidiano più minuto e meno roboante, all'altezza dello sguardo svagato che rivolgiamo al mondo circostante mentre ci sembra di non pensare a nulla di preciso, e tantomeno ad assumere la posa di chi pensa. Sono quei momenti che compongono la stragrande maggioranza della nostra vita, proprio quelli che la Letteratura con la maiuscola tende spesso a trascurare se non ignorare. Eppure è in quei momenti che il bisogno di raccontare e raccontarci ci assale più forte; e il bisogno di storie si fa così impellente da prendere a pretesto anche i minimi inciampi, le più insignificanti e casuali intrusioni nel nostro campo visivo. Abbiamo tutti un bisogno esagerato di storie. Di storie vere o fantastiche. Ma anche di tutte le storie né vere né fantastiche che non sono mai state raccontate perché semplicemente non le abbiamo riconosciute come tali. Insomma, di tutte quelle storie che avrebbero potuto - e forse dovuto - essere, e che non sono state. Molte storie così sono finite in queste pagine: basta sfogliarle perché si avverino.

"Una foto e una storia possibile" cosa c'è di più magico dell'osservazione cui si lega l'immaginazione? Qui troviamo le vite della signora di Gaeta, di Luna, la signorina Sveva esigente con gli uomini e Gina la gallina. Appunti sulla vita inesistente di oggetti, luoghi e persone è graficamente accattivante, sfizioso, ironico e onirico. Questo libro è uno scrigno di vita e di storie, che ti viene voglia di lasciare sul tavolinetto del salone per aprirlo ogni tanto e ricordare che ogni cosa può essere vista da tanti punti di vista e tutti, per fortuna, diversi dal nostro.