Azzurro Mare

“Azzurro mare” è un’enorme cascata dove scorrono limpidi e puri tutti i sentimenti più genuini e i valori più forti che albergano in un animo sensibile che ama e affronta la vita con determinazione e che si nutre continuamente del nettare della sua essenza. Gioie, dolori, sofferenze, delusioni, speranza, rabbia, inquietudine, bellezza, coraggio, paura, fede, passione, ma soprattutto amore, amore per la vita, per la donna amata, per le meraviglie del creato, per l’amico scomparso, per i propri cari, per l’umanità intera: tutto è rinchiuso in questo piccolo scrigno unico e prezioso. Lo stile semplice, immediato e il potere evocativo delle parole rendono quest’opera un piccolo capolavoro. Ho amato tutte le poesie dalla prima all’ultima, tutte in qualche modo hanno lasciato in me un segno. Ho amato particolarmente la presenza costante di una natura che non è uno scenario passivo, ma partecipa attivamente alla vita di tutti noi, abbraccia l’uomo che soffre, ne condivide le gioie, e come una madre amorevole non lo abbandona, guarda con compassione i suoi limiti e lo sprona ad amare la vita; all’improvviso tutti i suoi elementi prendono vita, la luna “si nasconde”, “fa capriole dietro le nuvole”, “le stelle piangono…sono in veglia di preghiera”. La natura si dona completamente come in primavera, la stagione simbolo di gioia, di rinascita dove profumi e colori si abbracciano in un vortice di vita e di amore, essa ci invita ad avere fiducia, a credere in una vita nuova. Ma l’uomo appare sordo al suo richiamo, eppure basta così poco…. alzare la testa ogni tanto e farsi inebriare dall’azzurro di un cielo che ci avvolge sempre in un caldo abbraccio “basta guardare il cielo per non aver paura” L’Amore è l’altro filo che unisce tutte le perle di quest’opera, quanta delicatezza nel definire l’Amore! il motore che muove il mondo e lo fa girare. “Cos’è l’amore se non la luce dell’anima?” è il primo verso della perla più preziosa della raccolta, una poesia che ho tanto amato e mentre la sussurravo ad alta voce avevo i brividi, mi è entrata dentro invadendo completamente tutta la mia persona. “E’ la voce gioiosa di un bimbo o di una bimba che ti chiama nonno che ti prende per mano…”E’ l’amore a governare il nostro destino, senza l’amore un giardino non fiorirebbe, nessuna rosa potrebbe nascere e nessun fiore potrei portare alla mia donna…E’ il fiore più bello che abbiamo…”Bellissima!! Molto struggenti le poesie dedicate alla nostra triste recente storia che ci ha messo di fronte ad una dura realtà: il senso di onnipotenza dell’uomo moderno è improvvisamente crollato, l’uomo perde di colpo il senso di immortalità in cui credeva fermamente e si scopre fragile, debole, nudo, senza porto sicuro, e viene privato del dono più prezioso: la libertà. “Un silenzio mortale aleggia nell’aria….dal mio confinamento….guardo con malinconica apprensione il vecchio castello….in quella dorata libertà si amava senza infingimenti …questo silenzio mortale è una violenza inaudita…La poesia che chiude la raccolta “In memoria di nonno Ferdinando” evoca con grande maestria la straordinaria capacità di una generazione passata di superare tutte le difficoltà della vita con il sorriso sulle labbra perché conosceva la vita vera quella fatta di piccole gioie ma anche di sacrifici e sofferenze che si vivevano in modo discreto e senza lamenti. In nonno Ferdinando ho rivisto i miei genitori, figli dello stesso mondo, quelli che ti insegnavano che non si può avere tutto e si può stare bene lo stesso, che non davano ai figli tutto ciò che volevano ma ciò di cui avevano bisogno, quelli che preparavano i figli alla vita perché erano attenti soprattutto alla loro educazione. Le satire rappresentano un’analisi perfetta della situazione politica che viviamo, politici corrotti, senza cuore, senza dignità che sono lo specchio di una società che ha annientato e svilito tutti quei valori per cui i nostri padri sono morti per ottenerli, la libertà, la democrazia, i diritti umani, la Costituzione. “Il papocchio della democrazia “è uno scritto potente, è un pugno nello stomaco, è la consapevolezza di un uomo che nonostante la non più giovane età ha ancora la capacità di indignarsi di fronte alle macerie di uno stato che vive ormai nelle tenebre e non si sa “quando si possa tornare a “riveder le stelle”. Quante verità! Bisognerebbe leggere il testo ai giovani di oggi per farli uscire dal torpore in cui sembrano piombati. “La politica è diventata sporca più che mai e la speranza di una società è morta e sepolta nei cuori e nella mente di tutti noi!” Ma io sono ottimista e fiduciosa e mi aggrappo con forza e determinazione alla speranza che “domani sarà bel tempo e il sole tornerà a splendere più che mai!”