CARRELLO
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di Valerio Di Stefano (Autore)
Il nome del libro, con la ripetizione della parola "cantico", secondo il modo di costruire le frasi degli antichi ebrei, è da considerarsi come un superlativo e andrebbe reso come "il più sublime tra i cantici". Il Cantico dei cantici è un testo laico derivato e copiato da alcuni poemi della Mesopotamia. È un canto nuziale entrato nel canone biblico "a furor di popolo". La parola "Dio" non è mai menzionata. Viene conosciuto anche come Cantico di Salomone, poiché se ne attribuisce la paternità all'antico re di Israele del X secolo a.C., Salomone: la tradizione ebraica vuole sia stato scritto con la costruzione del tempio di Gerusalemme. In realtà si ritiene sia opera di uno scrittore anonimo del IV secolo a.C. che ha fatto confluire nel testo diversi poemi antecedenti originari dell'area mesopotamica. Lo stesso artificio ("scritto da Salomone") è stato usato dal Libro della Sapienza composto nel primo secolo avanti Cristo.
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