CARRELLO
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Il romanzo è un mix di storia contemporanea e di fatti drammatici denunciati soltanto da Amnesty International. Si indaga con curiosità, sul motivo che catapulta la Repubblica Popolare Cinese verso Occidente. Mette a nudo il profondo malessere dei Paesi che nel 1998 (a quattro anni dalla nascita dell'U.E.) si radunano per dar vita al summit del G12. In quell'occasione, allargato, per la prima volta, anche alla Cina. Per cercare di decifrare il grande evento, una famosa testata italiana, invia uno dei suoi migliori giornalisti in Cina, immergendolo nella realtà di un contesto già ampiamento esploso. In verità, cosa c'è dietro quell'improvvisa decisione che suona come un'inaspettata resa incondizionata da Stati Uniti d'America, Paesi NATO e Giappone? La missione che per il nostro inviato, doveva essere una lieta avventura, si tramuta presto in un incubo.
Libro ricco di cultura, storia, e soprattutto, tanti colpi di scena.
Un ottimo thriller con un mix di drammatico. Ampie definizioni e colloqui scorrevoli e facili da interpretare. Una secca condanna alla decisione di globalizzare i mercati, con la morte dei "Made" più in auge. La cruda esposizione del lager cinesi, una tirannia atroce che sfocia sulle monoranze etniche che vivono da sempre in Cina. Bella la storia forte delicata che lo accompagna sino alla fine.
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