CARRELLO
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'' SINOSSI'' L'opera presenta una narrazione collegando situazioni storiche , personaggi, racconti e situazioni in uno spaccato di vita coloniale in Africa-Orientale dal 1896 al 1980 ed è intermediario in una analisi del tabù razzista testimoniato nel malessere indotto dalle calunnie razziste. I commenti sono connessioni (''loops'' ) che replicano episodi tangenti tra loro secondo una trama il cui filo conduttore è collegato al pregiudizio descritto da chi lo ha patito a volte blandamente e altre sopportando ostilità stridenti. Raggiungendo stati mentali destinati a trasformarsi in delusioni e acrimonie frenate per non perdere l'equilibrio del comportamento con imbarazzanti rancori e reazioni di aggressività. E si raccolgono opinioni aderenti alle cronache che viviamo in eventi paralleli tendenti a metamorfosi del tessuto sociale ed etnico nel mondo. Le osservazioni sono segmenti noti per alcuni, ma non ovvi, e sono riunite in una selezione simultaneamente collegate . L'esame verifica le intuizioni essenziali dei contenuti del tema trattato: il razzismo. L' autore ha lavorato in diversi paesi in Africa , in America, in Asia ed Europa registrando comportamenti , estetismi culturali riassumendoli con opinioni scaturite per condividerle con persone che non hanno avuto occasioni di accertarle in attualità come : l'immigrazione, e '' la pelle straniera.'' Le analisi descrivono aneddoti associati all'atmosfera dei periodi in cui si verificarono. Ed è arduo chiedere un rendiconto per i personaggi del libro, pro o contro le situazioni descritte in contesti sostenuti da teorie pregresse o impostazioni surrettizie e subliminali foriere di prurigini, di paure e sospetti. Poiché non si vuole opportunamente aderire a verità e compromessi tralasciando le nostalgie di pregresse posizioni ideologiche rimaste in sospeso e non regolate risolutivamente. In questa presentazione si vaglia la condizione dei figli di stranieri nati in Italia a cui viene reso controverso il diritto ed essere cittadini per diritto di suolo. Si menziona la suddivisione dei territori in Medio Oriente per decisioni prese dalle Potenze Occidentali ignorando la struttura etnico - religiosa dei popoli in quei luoghi , causando le circostanze incerte odierne. Nel libro si valutano eventuali soluzioni per controllare il Mediterraneo solcato dai gommoni degli immigrati per limitarne lo sbarco clandestino in Europa ; ed anche l'alternativa politica di aiutare gli africani restituendo loro dignità per uno sviluppo afro – europeo imprescindibile. Certamente i capisaldi di riferimento per l'informazione con cui si analizzano gli eventi sono esposti secondo luci e penombre di un proscenio le cui sorgenti sono di natura diverse dipendenti dal regista e dagli attori caso per caso. Le narrazioni sono percezioni reiterate nel tempo ed è essenziale leggerle con diponibilità di accoglienza, e accettare le vicende non collocandosi in piattaforme del tipo arena calcistica. Aiutandosi con tolleranza, per non implicare atteggiamenti di fastidio o acquiescenti per quieto vivere, bensì accettando gli argomenti non conosciuti in precedenza. E così accettare e riconoscere il legittimo anelo politico economico e culturale africano di emancipazione . Essi vanno sostenuti a svincolarsi da situazioni forzose invisibili e soggezione di signoraggio occidentale; dal quale tentano di affrancarsi ma di fatto sono oscurati surrettiziamente anche in riunioni apicali internazionali. Peraltro, esistono incompatibilità inaccettabili non solo nei trattamenti e considerazioni ma anche nel lessico incontrollato e offensivo. Questo lavoro può definirsi come un diario di cronache pregresse e storie che si rincorrono e intrecciano nei racconti di vita cosmopolita. In un mondo intermezzo tra ieri oggi e domani , con storie traslocate nel presente . Lontano da intenzioni subliminali programmate, per cancellare identità o favorirne altre con differenze etniche in cui prevalgano interessi e speranze di arrembaggio nei Paesi del così detto Terzo Mondo. Dove si formano Impresari dell'odio, esogeni ed endogeni. Questi argomenti sono descritti con delicatezza per annoverare e incoraggiare gli abbrivi nel percorso di gestione e cooperazione tra i Popoli. Dedicato a: Corrado, mio padre.(Italiano) A mia madre: Mentwab,(Etiope) (Che tradotto significa :Bella oltre modo) A tutti gli amici di lavoro in giro per il mondo : in Giordania , in Nigeria, in Etiopia, in Messico, in Egitto, in Cina, in India, Turchia , Islanda, Guatemala, Russia, e ringrazio Romolo , Angela, per aver letto il mio lavoro in anteprima, Piero, Marta, Roberto, Elio, Sasha, Taniuska, Endhinew,Daniele,Massimo. E tutti coloro che non sono di orientamento parallelo alla sintesi sviluppata ma che apprezzino l'onestà intellettuale e la buona fede in visioni plastiche nella partecipazione alle descrizioni di cronaca presentata in forma di ricapitolazione degli eventi. Grazie.
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COMMENTO RICEVUTO DA UN AMICO FRATERNO Volevo innanzitutto ringraziarti , non per la dedica ma perché leggendo il tuo libro ho avuto l'opportunità di conoscere molto meglio un periodo storico che sui libri scolastici è trattato come un argomento di poco conto mentre invece ha significato tanto per molte famiglie , e le cui conseguenze si ripropongono ancora sulle generazioni che ne sono seguite. Attraverso le tue parole e la tua testimonianza diretta ho avuto modo di capire molto di più quelli che sono stati gli stati d'animo, le frustrazioni e le difficoltà che hai dovuto combattere contro il pregiudizio l'ignoranza l'arroganza e la miopia di tanti che spesso bollano qualcuno con appellativi offensivi e mortificano la dignità personale . Ho conosciuto meglio Michele Testa che stimavo come professionista poiché si è guadagnato sul campo il rispetto e il riconoscimento per il suo lavoro , ora ho conosciuto meglio l'uomo e ne apprezzo la sensibilità il garbo ma anche la tecnica e il senso di giustizia. Due parole ancora sul libro che ho trovato scritto con un linguaggio ricco e molto appropriato a volte ripetitivo ma penso che era intenzionale affinché i concetti fossero ben chiari e sortissero l'effetto di interessare il lettore , e lo facessero appassionare e soprattutto riflettere. Questa tua testimonianza sarebbe utile che la leggessero in molti , e ancora di più gli studenti, e che fosse per essi spunto di dibattito con gli insegnanti. Per fare sì che la loro mente si allargasse e , non adottino senza sapere con leggerezza la lettura di slogan, atteggiamenti, comportamenti e passioni razziste e Xenofobe . Concludo e cito un passo del libro: “ Vorrei che si percepissero quegli attimi in cui la discriminazione esplode contro i propri simili ma viene percepita come secondaria, ed è ignorata. Questi contesti vanno collegati temporalmente negli istanti e nei modi in cui si verificano, che spesso si considerano transitori, trascurabili, goliardici o introversi, e chi viene offeso viene per di più considerato complessato. Per questi motivi ho voluto aggiungere la mia voce sperando che si unisca a tante altre che sussurrano, e a quelle di coloro che strillano per partecipare con un fragore collettivo di umanità che non sia un pianto ma il desiderio di riferire circostanze sgradevoli di indifferenza.” Aggiungo l'augurio che ti faccio e si possa verificare perché la tua testimonianza è potente. Alexander
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