CARRELLO
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di Angelo Galantino (Autore)
Quando si pensa all’Irlanda l’immagine che viene in mente è quella di una terra di parchi immensi, morbide montagne, cielo azzurro,soffici prati, bianche scogliere, brughiere battute dal vento, terra di paesini seminascosti nelle infinite distese di verde e villaggi di pescatori lungo le coste della fine sabbia dell’azzurro Atlantico.Pensando alla gente che vi abita sarà facile cedere alla tentazione di immaginare persone serene indaffarate nelle attività della pesca e della campagna, signori a cavallo e giovani che affollano i tipici pub del posto per la solita pinta di Guinnes. Come spesso accade, però, la realtà è completamente differente e ciò che può sembrare un sogno rischia di diventare un incubo per chi,come la gente d’Irlanda, è costretto a vivere in quella realtà ogni giorno della propria vita.Immagina che la tua città sia pattugliata costantemente da migliaia di soldati armati, filo spinato e cancelli ovunque; immagina che per andare al cinema tu debba passare diversi posti di blocco;immagina ancora di essere perquisito ed interrogato ad ogni controllo dei soldati; poi immagina che tutta la gente che conosci abbia un amico o un parente ucciso, ferito o imprigionato; pensa che nello Stato in cui vivi i tribunali non hanno giuria e che nelle carceri abbondano le torture e i maltrattamenti. Ciò che per te è solo fantasia, in Irlanda del Nord è la realtà.”Da questa prima e superficiale analisi si evince che troppo spesso l’immagine che i mass media danno di questa terra traspare distorta e permeata di banali messaggi meramente pubblicitari.Le ragioni che hanno condotto ad una simile situazione nel Nord Irlanda sono molteplici e sono radicate nella lunga storia della terra e del popolo irlandese.“Quando si pensa all’Irlanda l’immagine che viene in mente è quella i una terra di parchi immensi, morbide montagne, cielo azzurro,i una terra di parchi immensi, morbide montagne, cielo azzurro,soffici prati, bianche scogliere, brughiere battute dal vento, terra di soffici prati, bianche scogliere, brughiere battute dal vento, terra di paesini seminascosti nelle infinite distese di verde e villaggi di pescatori lungo le coste della fine sabbia dell’azzurro Atlantico. Pensando alla gente che vi abita sarà facile cedere alla tentazione di immaginare persone serene indaffarate nelle attività della pesca e della campagna, signori a cavallo e giovani che affollano i tipici pub del posto per la solita pinta di Guinnes. Come spesso accade, però, la realtà è completamente differente e ciò che può sembrare un sogno rischia di diventare un incubo per chi, come la gente d’Irlanda, è costretto a vivere in quella realtà ogni giorno della propria vita. Immagina che la tua città sia pattugliata costantemente da migliaia di soldati armati, filo spinato e cancelli ovunque; immagina che per andare al cinema tu debba passare diversi posti di blocco;immagina ancora di essere perquisito ed interrogato ad ogni controllo dei soldati; poi immagina che tutta la gente che conosci abbia un amico o un parente ucciso, ferito o imprigionato; pensa che nello Stato in cui vivi i tribunali non hanno giuria e che nelle carceri abbondano le torture e i maltrattamenti. Ciò che per te è solo fantasia, in Irlanda del Nord è la realtà.”Da questa prima e superficiale analisi si evince che troppo spesso l’immagine che i mass media danno di questa terra traspare distorta e permeata di banali messaggi meramente pubblicitari. Le ragioni che hanno condotto ad una simile situazione nel Nord Irlanda sono molteplici e sono radicate nella lunga storia della terra e del popolo irlandese.
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