CARRELLO
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La Stele di Rosetta dei numeri Primi
di Rocco Vittorio Macri (Autore)
Ci troviamo davanti alla «Grotta dei Diamanti», la più grande scoperta di tutti i tempi nel campo dei numeri primi. Essa racchiude la soluzione tanto attesa di decine di congetture che aspettavano da secoli di essere confermate come vere. A partire dalla risoluzione del problema matematico più tormentato da millenni: i numeri primi gemelli sono senza un limite come i singoli primi? Euclide riuscì a dimostrare l'infinità dei numeri primi ma non quella dei gemelli. Ed ecco il verdetto invocato da 23 secoli: sì, i gemelli sono infiniti! Ma la cosa più sorprendente non è tanto la risposta, che in fondo era prevista, quanto invece la semplicità estrema della dimostrazione, alla portata di un fanciullo! La scoperta della «Grotta» è infatti emersa in "terza navigazione" dove le vele della conoscenza collettiva non funzionano più e bisogna nuotare a mani nude dentro il mare della mente.
La Galassia che racchiude tutto questo non ha ancora un nome ma è stata scoperta recentemente dal presente autore. Essa ingloba la totalità delle congetture di tipo k-tuple sui numeri primi in un'unica architettura madre: il pattern di ogni sequenza di primi — front-end dei coprimi privi di HOPS — verrà ripetuto eternamente (eterno ritorno), un Teorema di Ricorrenza simile a quello di Poincaré. Inoltre, miriadi di Pattern Virtuali, che non hanno mai attraversato prima il muro che li separa dal reale, possono passare, dopo un intervallo a volte smisurato, dalla sfera della Potenza all'Atto, come avviene per la Costellazione Pentax.
Il grande Eulero ha tentato invano di trovare una soluzione al problema dell'infinità dei gemelli, così pure Gauss, Hilbert e un formicaio di matematici la cui coda dista da noi circa tre millenni. Miriadi di Menti gigantesche hanno tentato l'impresa con ogni strumento avanzato della matematica moderna. Qui invece viene data la soluzione tanto attesa in una modalità sconcertante: in "terza navigazione", degna della semplicità e della purezza di un fanciullo. Questa soluzione è sbalorditiva e vale uno tesoro. Ma l'autore non si ferma qui, portando avanti una tecnica di rintracciamento della "grotta dei diamanti" che è innovativa. Ed è così che vengono alla luce innumerevoli diamanti, tra i quali la scoperta dei gemelli è soltanto un infinitesimo! Ecco perché una scoperta così grande non si era mai vista prima d'ora. Nel cercare il diamante della congettura dei gemelli vengono adesso alla luce centinaia, migliaia, milioni di altri diamanti che abitavano nell'oscurità della grotta. Ci vorranno decenni di lavoro e una miriade di matematici del nostro tempo per catalogare ogni gemma!
Ogni nuovo punto di arrivo è sempre un nuovo punto di partenza che genera nuovi viaggi alla scoperta di quanto ancora non conosciamo, ancorché spesso diamo per scontato quanto ci viene rappresentato come apoteosi dello scibile umano. Difficile aggiungere qualcosa a una prefazione nella quale ho cercato, immeritatamente, di evidenziare le potenzialità umane che nell’autore, fin dalla sua infanzia, hanno trovato continua esaltazione fino a fargli conquistare tappe fondamentali nella scoperta e, ancor di più, nella diffusione della conoscenza intesa questa come scienza pura estremamente distante da ogni espressione dogmatica ma perennemente in discussione con se stessa, proprio come i classici ci hanno lasciato in eredità. Chiudendo con una breve e dotta considerazione del sommo Johann Wolfgang von Goethe, lascio ai lettori il piacere di unirsi all’autore accompagnandolo nel suo viaggio verso l’infinità, verso la scoperta dell’ignoto, passo dopo passo, giorno dopo giorno, nonché con l’auspicio che quest’opera omnia sia di ulteriore stimolo ai ragazzi di ogni età a rincorrere la conoscenza depauperandola da ogni fronda saccente e premiandola, e premiandosi quotidianamente, della gioia della scoperta da portare in dono ai posteri. Grazie a tutti, e grazie sempre all’autore per il suo vivo, vitale e continuo contributo al miglioramento del nostro essere. Francesco Oliviero Jeraci "La gente non sa quanto tempo e quanto sforzo costi imparare a leggere. Mi ci sono occorsi ottant'anni e non sono neanche in grado di dire se ci sia riuscito". (Johann Wolfgang von Goethe)
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