Ho sognato una scuola più bella

Quanto conta l’estetica nell’educazione? Qual è il ruolo della bellezza nella crescita individuale e personale? Perché la scuola oggi non funziona più ed è diventata la reiterazione monotona e stanca di un antico, noioso, film in bianco e nero? La nuova generazione di umani che ci troviamo, come docenti, dall’altro lato delle barricate delle nostre lezioni frontali, oltre le trincee di banchetti spigolosi e le cattedre vetuste dai colori improbabili non può più essere trattata con le stesse metodiche didattiche di stampo moderno. Il maestro Perboni è morto, iniziamo ad elaborare il lutto! La rivoluzione digitale, la connettività costante e l’iphone sempre in mano hanno a tal punto plasmato il modo di accedere alle informazioni ed al sapere, se non al Mondo stesso, da parte di questi ragazzi che è necessario interrogarsi su come cambiare radicalmente il nostro modo di fare scuola. Ho voluto raccogliere le mie riflessioni all’inizio di questa mia avventura professionale, dopo 2 anni di lavoro e di osservazione di questi “nuovi umani”, gli studenti dei giorni d’oggi, come atto di serietà verso un lavoro che amo, e perché fare congetture ed interrogarsi - fare-filosofia - è davvero l’unico metodo possibile per orientarsi in una professione come quella dell’educare che deve competere ogni giorno con sempre nuove e più stimolanti sfide.