CARRELLO
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di Gabriele Carletti (Autore)
C'è stata un'epoca in Italia in cui la rivoluzione sembrava possibile. Inseguita o temuta, ma possibile. Un'utopia vaga ma di massa. Era l'alba degli anni settanta, anni ruggenti e dissennati. Il Pci rosicchiava terreno alla Dc, Moro apriva ai comunisti e l'eversione nera invocava una sterzata autoritaria con un rosario di bombe. L'11 settembre 1973 a finire sotto attacco fu un palazzo presidenziale a dodicimila chilometri da Roma. La distanza non attenuò l'effetto, il messaggio era identico: un governo marxista in Occidente non avrebbe avuto vita facile. L'altro 11 settembre, quello cileno, mandò alla morte migliaia di persone e impose una sterzata alla storia. In Italia dettò le strategie politiche e contagiò le piazze. Il libro del giornalista del Tg3 Gabriele Carletti ripercorre i tre anni del governo di Salvador Allende, le misure, l'avventatezza parolaia dei rivoluzionari e la spietata destabilizzazione degli Stati Uniti. Nixon e Kissinger temevano che quella terza via diventasse un modello «in particolare per l'Italia». Un libro, costruito sui documenti desecretati e sulla stampa dell'epoca, che ha l'ambizione di scrostare i fatti dalla propaganda e raccontare quegli anni a chi, come l'autore, non li ha vissuti. E non porta, dunque, il fardello del reduce.
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