CARRELLO
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Rino e Calogero, amici fraterni, lavorano insieme da anni quando una mattina litigano pesantemente, costringendo la ditta a separarli. Da quel momento Rino cade in una crisi che lo porterà a sospettare che il suo ex amico perseguiti lui e la sua famiglia nei modi più bizzarri. Negli anni a seguire sprofonderà sempre di più in assurde manie di persecuzione ed improbabili paranoie.
Al suo fianco arriva un nuovo giovane collega che suo malgrado si troverà coinvolto in mille disavventure.
Predicatori, gang di teppisti, forze dell'ordine, avvocati, imprenditori, ragazzine in lacrime, saranno solo alcuni dei personaggi coinvolti in questa assurda caccia alle streghe che prenderà una piega veramente inaspettata...
Il Collega è un romanzo che tratta con semplicità ed essenzialità tematiche profonde che spaziano dall’analisi della società, la solitudine, il linguaggio, attraversate costantemente da riferimenti alla cultura Millennial. Le vicende narrate riguardano la vita lavorativa del protagonista e degli operai della Coma, ditta di allestimento di insegne ed impianti pubblicitari. La narrativa scorre veloce tra gli avvenimenti che si susseguono. Con un linguaggio semplice e quotidiano l’autore ci mette davanti a tematiche rilevanti descrivendole dal punto di vista del protagonista, i cui riferimenti costanti sono il cinema, la musica e le serie tv degli anni 80 e 90. Così, a spiegare la complessità dello stesso “punto di vista” non è un’aulica citazione di Friedman o di altri maestri della semiotica ma una citazione di Obi Wan Kenobi, con il suo appeal ben più drammatico. Il testo, seppur scritto da una mano non esperta, riesce a far emergere tanti dettagli caratteriali dei protagonisti e alla fine della serie di eventi rocamboleschi e talvolta grotteschi, quella che rimane a mio parere la tematica affrontata in maniera più interessante è quella della solitudine: la solitudine nell’incomprensione quotidiana, la solitudine nell’esclusione, la solitudine nell’essere diverso fino alla solitudine nella malattia. Tuttavia, le tematiche non sono mai affrontate in maniera grave ma sempre suscitando una certa ilarità. Il libro si chiude con un finale a sorpresa nell’ultimo capitolo, che personalmente non ho gradito. La storia era già molto interessante alla fine del penultimo. De gustibus.
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