Il figlio del sarto

Era solo lui a parlarle, a rivivere episodi della loro vita che aveva trascorso quasi interamente con lei. Lei lo ascoltava con lo sguardo assente. Talvolta – ma erano rarissimi quei momenti – sembrava risvegliarsi da quel torpore e si ricordava anche lei di qualche particolare della sua vita. Si rammentava di quella vacanza  al mare o del regalo che Rinaldo le aveva fatto per un suo compleanno.  Ed allora profferiva qualche parola,rievocando  un nome, una località e  riportando  alla luce il frammento di quel ricordo e  le si riempivano gli occhi di lacrime. Passato quel momento lei ritornava nel suo cupo letargo. Lui assaporava quell’istante e poi, approfittando di quel magico momento la stringeva a sé e la baciava ricordandosi anche lui dei  tempi meravigliosi passati assieme . Ed era allora che lui, abbandonandosi ai suoi ricordi, le raccontava, un capitolo per volta, la storia del “figlio del sarto”. Il racconto di quel ragazzo che in gioventù era stato lui, prima di trasferirsi per lavoro a Milano, dove l'aveva conosciuta. E a Lia sembrava che riascoltare quella storia semplice e al tempo stesso straordinaria, le consentisse di conoscere sempre più a fondo quell'uomo del quale, tanti anni prima, si era innamorata.