Il giardino dei semplici

La storia del protagonista ti cattura. Grazie alle appassionanti descrizioni, ti senti trasportare dentro la storia e riesci a partecipare anche da un punto di vista emotivo. La cornice che abbraccia il racconto, il dialogo con il padre, ci sta benissimo. E´ lo spunto delle riflessioni del narratore. Molte sono le cose che mi hanno colpito del racconto, ma in particolare il fatto che padre e figlio sono due individui taciturni, e i loro silenzi potrebbero essere equivocati con un'arida assenza di emozioni. In realta quei silenzi non sono certo muti, anzi , risultano talmente intensi da suscitare forti scosse nel lettore. Certo, un padre che non parla, per un bimbo, potrebbe essere una tragedia, ma dagli sguardi silenti del padre, si percepisce un grande affetto, tutto quello che è necessario e in grado di appagare qualunque bambino. Sembra proprio che quel padre, malgrado l'incapacità di esprimersi a parole, di affetto ne sapeva elargire in gran quantità . E il figlio sembra ereditare in pieno, dal padre, questa caratteristica . Il racconto descrive molto gradevolmente le vicende e l’evoluzione di un individuo che da bambino diventa adulto e decide finalmente di prendere in mano, responsabilmente, la sua vita. E così la storia si conclude proprio con l'inizio della nuova vita, da adulto, del nostro eroe . Spero vivamente che l'autore decida di dar seguito alla storia narrandoci la fase successiva della sua vita, nel cammino verso la piena maturità.