Il Labirinto della Filosofia e il Volo con le Ali

C'era una volta un re, c'era una regina che si congiunse con un toro bianco, c'era un mostro con sembianza di uomo e di toro, ma soprattutto c'era una volta un labirinto che era disteso in un'isola in mezzo al nostro mare. Le vicende sono inquietanti, come in tutte le famiglie, ma a noi interessano solo gli stratagemmi che vennero ideati dai malcapitati per evadere dal labirinto. Un tale, Teseo, recuperò l'unico varco grazie a un gomitolo, un filo di lana, che aveva ricevuto da Arianna. Invece il costruttore del labirinto, che non a caso si chiamava Dedalo, appiccicò delle piume con la cera e volò via in compagnia di un figliolo davvero incauto. Teseo a tutt'oggi è all'oscuro delle curvature della trappola mentre Dedalo, spiccato il volo, girò lo sguardo di sotto e in un batter d'occhio, senza lambiccarsi con l'ingegneria, riconobbe il groviglio. Chiunque maneggi un diario della filosofia si accorge di essere capitato in un labirinto. Chi si contenti di sopravvivere rinnoverà la trovata del filo, filerà via così com'era entrato, e invece questa guida si cimenta nella sfida del volo con le ali. Veduto dall’alto, il dedalo della filosofia, regala una sorpresa dal momento che l’apparente complessità si risolve nella ripetizione di una semplice geometria. Quale sia lo accenno subito: spiegare ciò che conosciamo mediante qualcosa che sarebbe stabile e che non conosciamo affatto.