CARRELLO
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di Roberto Malini (Autore)
La poesia di Roberto Malini è incentrata prevalentemente sulla memoria. Memoria della Shoah, del Samudaripen, degli abusi che da secoli colpiscono gli esseri umani e i gruppi sociali più fragili. Nel corso della sua vita l'autore ha incontrato decine di sopravvissuti all'Olocausto e altrettanti testimoni delle persecuzioni che avvengono nel nostro tempo. In primis la strage dei migranti, che si verifica dietro una cortina di indifferenza assai simile a quella che rendeva invisibili al mondo, negli anni più bui del secolo scorso, i martiri ebrei, rom e sinti, omosessuali, testimoni di Geova, disabili, dissidenti. La raccolta Il principio di sovrapposizione, come spiega in versi (che sono resi in prosa qui di seguito) il poeta, è un libro «che parla di ricordi e memoria (no, non sono la stessa cosa), di giorni ritagliati nella carta del tempo, di esseri umani messi alla prova dalla Storia. Alcuni versi sono espliciti e descrivono eventi che hanno turbato tutta l'umanità; altri riportano le emozioni che mi hanno trasmesso gli affetti della mia infanzia, come mia nonna Noemi (è lei che mi conforta nella poesia Crêpes) e altre persone che ho incontrato nel corso della vita: testimoni dell'Olocausto, giusti, perseguitati, profughi, poeti, artisti, scienziati. A volte sentimenti e immagini si sovrappongono, si alternano, appaiono e scompaiono lampeggiando, si mascherano come nei sogni e si trasformano. Il linguaggio della memoria non è univoco, usa una sintassi allegorica, si esprime attraverso figure impossibili, perde e ritrova il filo del discorso, cerca di esprimere l'inesprimibile».
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