CARRELLO
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Un'infanzia serena interrotta all'improvviso da percorsi ardui da accettare e da metabolizzare per una bambina che si ritroverà da adulta ad affrontare manipolazioni psicologiche, paure, dolori ed insicurezze attraverso un percorso di rinascita interiore.
“Il tempo dei sogni incantati” di Elena Margherita Meoni è un bel libro, che si legge bene e che consiglio vivamente. Bello il titolo: è come se affiorasse la consapevolezza - nell’autrice e poi nel lettore - che nella vita (di ognuno) “c’era una volta il tempo dei sogni incantati”, ma giunge un momento – un altro tempo - in cui questi vanno svelati, compresi e raccontati. Lo fa la scrittrice nella sua opera prima, in cui ci ricorda che la vicenda narrata è “tratta da una storia vera”. Il tempo in cui si ricordano e raccontano i sogni incantati è quello della maturità, della consapevolezza, dell’arte, in questo caso della scrittura. Bella anche la copertina, in cui l’autrice si svela e si rivela. E quell’immagine, con un bel ritratto, in cui una mano copre solo un occhio, ma l’altro è intenso, determinato, acceso, fa pensare che lei, persona-scrittrice ora vuole... vedere la realtà, vederla tutta, com-prenderla e svelarla, a sé stessa e agli altri. C’è sofferenza nel libro – e la scrittrice non nasconde che c’è molto di autobiografico nel testo – ma anche speranza e volontà di risurrezione. Alcuni contorni della vicenda sono giustamente e comprensibilmente mutati. Una parte del racconto si svolge in un piccolo paese della Francia. Qui l’autrice sembra prendere le distanze, allontanarsi da alcune esperienza dure, crude, ma forse non è anche vero che certi angoli del mondo si assomigliano tutti? Quello che accade in un borgo oltralpe può avvenire anche qui da noi e in ogni parte del mondo. Perché certe cose accadono prima e soprattutto dentro di noi. E proprio questo scavo dentro sé stessi e nella verità dà al volume un valore psicoanalitico e di liberazione nel parlare, nel raccontare, nello scrivere. E la parola – qui scritta – è “pane quotidiano” per l’autrice, che è nota come attrice e doppiatrice. Interessanti sono le descrizioni delle dinamiche familiari, tema che dà una valenza universale al racconto e alla storia. Dopo lo svolgersi di tanti episodi negativi, anche luttuosi, ci si poteva attendere un epilogo malinconico o triste alla fine del libro, invece Elena Margherita Meoni si apre alla fiducia ritrovata e alla speranza e propone un analogo percorso agli altri, innanzitutto ai suoi lettori. Questo cambiamento è stato possibile sia per la maturazione e rigenerazione della persona-autrice, nel corso della sua esistenza e grazie anche alla sua attività artistica, ma anche grazie ad un intervento esterno, l’incontro, tanto atteso, con un’altra persona, con cui vivere un amore sincero e vero – dopo esperienze negative, inautentiche - persona il cui nome, nel libro, in lingua francese è così simile alla realtà concreta, alla vita quotidiana, da far pensare a un sentito e doveroso omaggio. Consiglio a tutti la lettura di questo bel libro, agile nel formato e nella scrittura. L’opera prima di Elena Margherita è davvero buona, ma confido che darà ancora meglio di sé stessa nell’opera seconda.
"Il tempo dei sogni incantati" di Elena Margherita Meoni è un romanzo deliziosamente intimista e introspettivo che esplora con delicatezza la capacità di affrontare traumi, conflitti e avversità interiori. Pur trattando temi gravosi che indagano sulla capacità della protagonista e di tutti noi di risolvere ferite emotive piccole o grandi che talvolta ci tormentano, la narrazione si presenta scorrevole e di facile lettura. Il linguaggio delicato e riflessivo dell’autrice facilita la condivisione dei pensieri dell’ interprete. Infatti, Il libro offre, forse involontariamente, l’opportunità o, ancor più, lo stimolo a riflettere sulle nostre capacità di risolvere problemi e conflitti per una autogestione emotiva priva di stress, favorendo nel contempo una maggiore conoscenza di se stessi.
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