CARRELLO
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di Stefano Giacomo Iavazzo (Autore)
Le origini del Cristianesimo, tra la storia ed il mito, dove alla religione del Padre, del Vecchio Testamento, si sostituisce quella del Figlio, con il Nuovo Testamento, fino a diventare, con Costantino, la Religione di Stato di tutto l’Impero Romano e fino ai nostri giorni.
Recensione In viaggio con il chierico Lo scrittore Iavazzo indaga le fonti del più grande fenomeno religioso umano dell’Occidente: il Cristianesimo. Un lavoro complesso con un solo intento: restituire alcune verità storiche evidenziando gli elementi leggendari di cui il fenomeno è intriso. Iavazzo affonda lo sguardo sugli ultimi aliti della cultura pagana soffocata dal nuovo potere e dalla nuova religione che si alimenta dei riti arcaici e naturali del paganesimo. Sorprende l’emersione dell’inganno e della frode, le prove inventate per la costruzione della “frode a fin di bene”. Squadre della morte, ma non quelle tristemente famose di alcuni paesi sudamericani, fanno la loro comparsa tra le pagine di questo formidabile libro. E il martirio, ma quello al contrario, di chi non conviene alle nuove dottrine di fede, come quello della filosofa Ipazia. Episodi raccontati dalla Bibbia, eventi storici che hanno interessato la Giudea, la storia di Roma, il culto dei Misteri pagani: tutto si intreccia in un complesso reticolo a formare una potente ideologia religiosa che da due millenni influenza la vita degli uomini. E risale ancora più indietro, fino alla notte dei tempi, fino ai primi libri sacri orientali e ai culti paralleli poi fusi secondo le note dinamiche di influenze che ricadono su popoli e territori. Tutto questo precede lo scenario di terrore, dove guerriglieri addestrati nei centri di reclutamenti saccheggiano e compiono atti di terrorismo. L’indagine non fa sconti ma inserisce mano a mano i pezzi mancanti di un puzzle. Per ripristinare i possedimenti di Dio, contro Roma, i giudei, spinti dagli esseno-zeloti, trasformano l'Impero in uno scenario di attentati e di rivolte. Gli elementi tratti dai testi antichi, coincidenti con il contenuto dei Vangeli, sono sorprendenti: dai racconti di Plutarco, per esempio, si ricava l’ultima cena con dodici amici di un re spartano Cleomene, morto suicida e poi crocifisso, portatore di una politica rivoluzionaria di riscatto per una parte della popolazione. Grande rilievo viene dato, in questa fitta indagine investigativa, ai manoscritti esseni del Mar Morto, importanti quale ricca documentazione di eventi storici. Iavazzo sottolinea l’influenza del nuovo genere letterario, che interpreta i testi biblici, sulla nascita della nuova religione. Giacomo Luiso
L’indagine si muove per l’Antico Egitto del Faraone Akenathon, marito della bellissima Nefertiti, si affaccia con rapido sguardo sul mondo sumero indagandone i culti religiosi e l’epica di Gilgamesh, recuperata dai Babilonesi, la confusione delle lingue della Torre di Babele, ma anche la prima filosofia antica, quella che considerava l’acqua principio del tutto, nonché la filosofia di Pitagora e di Epicuro, fino alle pratiche tradizionali dell’Antico Egitto con il culto del Sole. E ancora le divinità Mitra, Dioniso e i misteri bacchici, il culto di Esculapio per i miracoli e le guarigioni miracolose. I miti e le leggende si intrecciano con i fatti della Storia. Emerge una religione monoteistica e un gruppo di esuli che se ne fanno portatori in quanto “popolo eletto”. Il dio di Israele, come scrive Iavazzo, diventerà sempre più di parte, ebrea, ovviamente, con l’ossessione di sterminare coloro che rifiutino di riconoscere la sua fede. Gli Esseni, legati ai manoscritti ritrovati sul Mar Morto, sono una setta, poco conosciuta ma attenta studiosa delle tradizioni degli ebrei e, soprattutto, contemporanea alla vita e alle vicende terrene di Gesù. La tesi di un “Gesù esseno”, d’altronde, ha sempre interessato una lunga tradizione, che va da Voltaire alla “Vita di Gesù” di Renan. – scrive Iavazzo. 1 Dall’indagine si rileva come molti fondamenti della religione di Gesù si ritrovino nella cultura essenica: l’amore e la cura del prossimo, la scelta della non violenza, l’amore per la verità e la libertà di coscienza, la fede in una apocalisse finale e nel viaggio dopo la morte “in compagnia degli angeli”. Notevole somiglianza, dunque, tra la comunità del Mar Morto e il movimento giudeo-cristiano primitivo nonché elementi del pensiero in linea con quelli di Gesù riscontrabili negli scritti evangelici. Giovanni Battista un rivoluzionario? Questo pare di capire dai testi storici. Gesù, secondo il filosofo Celso, sarebbe stato il capo di una banda di briganti o guerriglieri con miracoli operati secondo magia e trucchi esoterici. Dalla lettura dei testi emergono incongruenze rispetto ai fatti accertati. Per esempio, l’uso delle armi tra i seguaci di Gesù (“chi non ha una spada ne compri una”, e gli apostoli gliene mostrano subito, orgogliosi, due già belle e pronte), come descritto dai Vangeli durante l’arresto nel Getsemani (Pietro mozza un orecchio al servo del Sommo Sacerdote). Ma anche il famoso episodio della cacciata dei mercanti dal Tempio, che presenta un Gesù infuriato e violento poco coerente con i contenuti della sua religione. Interessante l’analisi della preghiera sulla remissione dei peccati ai debitori, le considerazioni sulla resurrezione dei morti, sull’intolleranza del cristianesimo, sulla figura di Pilato, sull’arresto di Gesù come conseguenza di una rivolta sociale, sulla fecondazione di Maria senza mediazione di seme umano, sulla pratica della crocifissione. Giacomo Luiso
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