K...come Amore

K...COME AMORE DI Anna Maria Ranieri e Sabino Morra Edito da Youcanprint,2021. Mi ha fatto bene leggere K… come Amore e scoprire fatti, accadimenti, sofferenze nascoste, sentimenti inespressi, ricordi, emozioni, vita vissuta ma non raccontata finora, che poi è il pane di tutti i giorni in cui è intrisa la vita. È inutile dire che l'amore di una mamma è qualcosa di sublime, mai completamente esplicabile, che normalmente resta compresso dentro, senza possibilità di spazi esteriori, tanto é forte. L'autrice è riuscita, con la sua semplicità e genuinità, a trasmetterci,nel suo scorrevole racconto, qualche briciola del suo profondo sentire, che certamente ci fa bene e che ci fa apprezzare l'amore, la dedizione e la carezza di una madre. Ha saputo esprimere, cosa rara ai giorni nostri, anche l'amore della famiglia, non solo di quella ristretta, ma allargata a tutti gli altri, seppur con accenni fugaci. Nella sua bella storia ho sentito particolarmente il valore dei "pugni chiusi" a significare l'amore per il suo Principino e la lotta per la vita, il donarsi, il non arrendersi mai, la riscoperta degli altri come Angeli Custodi, in fondo la fiducia per il mondo che ci circonda. Ma ho riscoperto anche il valore della famiglia, la sua unità essenziale, il nucleo che si allarga e si restringe animata dal valore dell'amore, del rispetto, della solidarietà. Quando vinceva con suo figlio le sue battaglie era come se Dio, nella lotta e nella sofferenza, avesse voluto premiarla ogni volta, così come quando suo figlio superava crisi, sofferenze, come quando riscopriva " nel suono nuovi suoni" mai percepiti prima, con le nuove protesi auricolari, come quando lo vedeva crescere sereno, tranquillo come tutti gli altri, come quando ha visto i progressi anche scolastici e sociali. Forse K., io penso, ma lo crede anche Ranieri, è la sofferenza e l'amore, messi insieme, che insieme appaganti, inorgogliscono il suo, il loro Futuro. Forse il sogno del domani è l'insieme delle sofferenze del passato e dei numerosi atti di amore, che lo rendono più desiderabile e più bello. In fondo,racconta l"autrice, ciò che si da si riceve e, dietro quelle 500 lire donatele dall'infermiere Leonardo, inesistente, c'è la concretezza del suo papà Leonardo che, dall'alto, continua a proteggere se e la sua famiglia. Ciò che forse succede a tutti, a tutti quelli che si affidano alla protezione anche dei cari che li hanno preceduto e che, con le loro anime immortali, non li abbandonano mai. È bella la sua storia, pregna d'amore, ricca di ricordi, fascinosa ed affascinante, ma soprattutto vera. Piedimonte Matese, 12.2.22 Luigi Cimino