La città fragile

Riappropriarsi della città, strappata al suo naturale fruitore dallo strapotere dell'automobile che non solo l'ha soffocata, inquinata e violentata, ma ha preteso anche l'allontanamento dell'utenza più debole perché non conforme al suo mercato: bambini, anziani, adolescenti, persone con disabilità, ciclisti e non patentati. Questo è il messaggio che l'autore vuole lanciare, insieme alle indicazioni del come fare. E' giunto il momento che queste categorie si riapproprino della strada, aiutati da un nuovo approccio progettuale che prenda come parametro il più fragile e non il più forte. Se la città diventa più sicura per un bambino, allora lo è per tutti. L'urbanistica e l'architettura delle grandi opere, dopo decenni di sprechi e insuccessi, è sempre all'agguato, ed è allora necessario capovolgere il sistema: dal totale al particolare, anche se sarà osteggiato dalla politica della spartizione e del potere. Questo libro vuole perciò spiegare al cittadino, alle associazioni, ai movimenti, ma anche al buon sindaco, come fare e perché.