CARRELLO
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Il genere umano ottenebrò il Mondo imboccando la via che lo condusse direttamente davanti alle porte degli Inferi, dell'Ade e della Geenna che si spalancarono impietosamente. Allora la peste perfetta fu per tutti e una moltitudine di genti pagò le colpe di pochi.In Costa Azzurra il nove maggio 1940, il professor Moliere rinvenne alcune pergamene. L'indomani il conflitto sarebbe degenerato con l'invasione di Paesi Bassi e Belgio da parte della Germania.Settecento anni prima, nella zona del prezioso ritrovamento, con la scomparsa di Re Jean Francois Paulaner, i due figli Maximilian ed Henry, non in grado di raggiungere un accordo per la successione, divisero il Reame in due e si scambiarono il guanto di sfida per riunificare il territorio. Frattanto si scatenò la peste. Omnia munda mundis. Gli eserciti si decimarono, solo in due sopravvissero, i Principi che si incontrarono in tempo e luogo non lontano. Maximilian Paulaner aveva giurato fedeltà ai Cavalieri Templari, Henry Paulaner era pervaso dalla peste, contratta dopo un rapporto con la castellana Nicole Perfetti. Fu condotto al lazzaretto da due incauti Cavalieri che trassero dalle sue tasche alcune piccole pietre, germe della contaminazione eterna.Il quattro giugno 1944 il professor Moliere donò le pergamene al Museo del Louvre. Il sei giugno lo sbarco in Normandia degli Alleati.Anno 2100 circa. Un incauto guardiano di una centrale nucleare francese, Henry Paulaner, provocherà un disastro e troverà tra le macerie un dattiloscritto che gli costerà la vita... in galera dopo la condanna.(Ri)nascerà quel giorno Nicole Perfetti, che appreso della coincidente sua data di nascita con quella del decesso di Henry Paulaner, si sentirà coinvolta al punto da cercare e trovare il dattiloscritto da cui è nato questo romanzo, collegandolo a oggetti misteriosamente spariti dalla storia dell'umanità, come lei.Chi ha vergato il dattiloscritto riportandolo all'attualità da un tempo indefinito? Me stesso medesimo...In quanto a me dunque viaggerò verso la fine e riposerò e risorgerò per affrontare la mia sorte alla fine dei tempi...Opus non est pluribus verbis, la storia e i romanzi si scrivono da sé.GC
Ogni volta che il lettore si imbatte in un romanzo come questo, composto in più epoche e a più mani, che è venuto alla luce scrivendosi da sé sulla base di ritrovamenti straordinari, la passione per la lettura cresce! La peste perfetta è un romanzo storico? La peste perfetta è un romanzo fantasy? La peste perfetta è un romanzo con un buon ritmo narrativo, nel quale i protagonisti affrontano un lungo viaggio che rappresenta, prima di tutto, un'esperienza di crescita per il genere umano incosciente delle proprie scelte. È un romanzo reale, infatti, per quanto siano presenti divinità varie e avvenimenti fantastici, cosa ovvia visto il genere cui l'opera vorrebbe appartenere, gli autori sono riusciti a creare un insieme credibile e realistico che scorre in modo lineare, senza eccedere con i personaggi di fantasia contrariamente a quanto avviene in casi del genere. Il libro è suddiviso in tre atti, di cui l'ultimo nettamente più lungo degli altri, contrariamente a quanto si usa nell'opera teatrale, e diversi capitoli ed è ben costruito sia per quanto concerne l'ambientazione che per la caratterizzazione dei personaggi; i luoghi in cui si svolgono le fasi della narrazione sono infatti descritti in modo sufficientemente dettagliato e abbastanza preciso, aiutando così il lettore a seguire gli spostamenti dei protagonisti, il cui aspetto fisico è tal volta definito; alcuni esprimono il proprio carattere, con ansie e timori, passioni e sentimenti, riuscendo così a contraddistinguersi e a creare affezione nel lettore. La trama è originale e anche se l'avventura si dipana per un arco di tempo non breve, circa novecento anni, il romanzo risulta scorrevole e ben strutturato, con una successione degli eventi logica e piuttosto precisa nella tempistica. La vicenda narrata è un mezzo attraverso cui gli autori esaltano i buoni sentimenti e dove ogni accadimento, positivo o negativo che sia, è sempre una diretta conseguenza delle scelte fatte dai protagonisti. Si punta infatti a esaltare i buoni valori: l'amicizia e l'onestà, l'andare oltre le apparenze, il saper riconoscere i propri errori e il cercare di porvi rimedio. Attraverso luoghi fantastici e personaggi caratterizzati, descrivendo terribili battaglie o momenti di giovialità e gioco, gli autori riescono a trasportare il lettore in un mondo affascinante, per raccontargli una storia che coinvolge, con un finale originale, triste e infelice ma perfettamente in linea con tutto il romanzo. Il ritmo del racconto è incalzante e fa sì che il lettore desideri conoscere sempre di più gli avvenimenti che seguono, lasciandolo così attaccato alle pagine del libro fino alla Fine. Nel capitolo Angeli e Demoni è presente una lirica catastrofista, intrigante rappresentazione della creazione dell'Uomo che alleggerisce la lettura e sospende per lo spazio di un capitolo appunto il ritmo del racconto, concedendo un piacevole momento poetico. Certo, qualche ingenuità nello scrivere e qualche piccolo errore qua e là non mancano ma, per essere un libro redatto nel corso di nove secoli, è davvero notevole, probabilmente non adatto, per alcuni contenuti a persone deboli di stomaco o troppo sensibili (adesso lo scrivo!), anche se è superfluo aggiungere che scene come quelle descritte nell'opera sono state proposte costantemente anche da altri autori nel corso di questi ultimi duemilasettecento anni, dal leggendario e fantomatico Omero al futuribile e autentico John Titor1, amico mio e della mia sorte al mio fianco durante la stesura di tutta l'opera e sotto la cui dettatura ho scritto, avrò scritto e sto scrivendo, scrissi, scrivo e scriverò, cancellando senza lasciare tracce e riscrivendo tutto et cetera. «Scrivi le cose che ti detto! Esse sono avvenute realmente. Come avvenuti sono i fatti che per te avverranno. Guai a chi toglierà una sola parola di quello che scriverai, guai a chi aggiungerà una sola parola a ciò che avrai scritto». Io dunque testimone diretto degli eventi narrati e trasmissore di questa preziosissima testimonianza. Proprio io. Solo io! Un libro scorrevole e avvincente dal linguaggio aulico, ma al contempo affaticato da qualche anacoluto di troppo per l'ostinazione a voler mutare in principale, pensieri accessori, prima di giungere all'apodosi e riallacciarsi alla protasi, nonché da soverchi elementi dittologici. Genere fantastico? La peste perfetta è un romanzo fantastico manchevole di favolosa agnizione, in cui la parte storica soverchia di molto quella fantasiosa e che racconta una storia non troppo semplice e... a lieto fine! Una verità che ha faccia di menzogna. Appaion forse i concetti di determinismo o indeterminismo nel corso della vicenda? Tutto è dovuto al caso o è correlato a quanto accaduto al principio?
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