CARRELLO
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di Nicola Scanga, Chiara Scanga (Autore)
Il testo in oggetto, composto da 215 pagine e 360 fotografie, interpretra la sepoltura nella storia, l'analisi del procedimento di sepoltura e del processo di tanatometamorfosi, estendendosi al Culto dei defunti. Tenta di esprimere una indagine documentata circa le attenzioni che l'uomo, fin dalle sue origini, ha rivolto ai defunti. Individui che da un sonno apparente, sicuramente incomprensibile per i primi uomini, non si sarebbero più svegliate e che se non seppellite, sarebbero diventate preda di rapaci o di animali selvatici. Si è voluto proteggere il cadavere, e conseguentemente la sua anima, e il primo metodo è stato di certo il cumulo di pietre. Mano a mano si sono creati riti, e ogni società si è creato il proprio, anche se i processi raggiungono un fine comune: la protezione del defunto. Nel testo si procede, quindi, con un escursus su alcune modalità di seppellimento, dal cumulo, appunto, alla fossa, dalla tomba a cassa, agli imponenti mausolei, all'incenerimento, ai riti del commiato. La religione egizia arriva a divinizzare il faraone, con l'imbalsamazione ne preserva l'integrità e lo rende eterno, edificandogli grandiosi edifici: dalle mastabe alle piramidi. Nella visione storica ci si sofferma in via generale sulla evoluzione dei sarcofagi, in capitoli specifici le attenzioni sono poste sulla Tomba del tuffatore di Paestum, i sarcofagi degli sposi del Louvre e di Villa Giulia, sul sarcofago del vescovo Maggi di Brescia, sulla seconda sepoltura, l'uso degli scolatoi e della mummificazione, l'imbalsamazione. Attenzione particolare verso il culto dei morti, riferito alle località del napoletano e al Regno delle due Sicilie, nonché ai riti legati alla purgazione delle anime penitenti, ai riti apotropaici e di scongiura. Si chiude, infine, con l'intervento da parte di Napoleone con l'editto di Saint Cloud, preceduto dalle considerazioni di Scipione Piattoli che nel 1774, nel suo "Saggio intorno al luogo del seppellire" esprime le sue considerazioni per promuovere la realizzazione di un cimitero a Modena. Testo di un certo successo, che ricoprì un ruolo importante nell'ambito della riforma delle sepolture e della realizzazione dei cimiteri moderni. Editto, quello di Saint Cloud che sviluppò poderosi dibattiti anche di tipo letterio, perché imponeva l'uso dei cimiteri fuori dai luoghi abitativi. Sicuramente il testo più noto è quello del poeta Foscolo: i "Sepolcri", oltre agli appena citati "Sepolcri" sono evidenziati passaggi letterari nella storia, che vanno da Omero a Stazio, da Montale con le "Latomie" fino alla canzone del cantautore Guccini con "L'albero e io" con cui si chiude il saggio.
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