CARRELLO
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All'interno del libro 'La Sfera' si susseguono una serie di racconti che affrontano diverse problematiche serie tra cui la pedofilia, l'alcolismo, la solitudine, ma anche temi quali l'amore, la maturità, la maternità, l'esoterismo. Il tutto con la delicatezza d'animo con cui l'autrice descrive le diverse situazioni. In tutti i racconti c'è una matrice comune che è quella di permettere ai personaggi di sperimentare la 'risalita', anche dalla sofferenza più profonda, e di fargli ottenere, in alcuni casi, 'un riscatto ' nei confronti della vita. Le pagine si susseguono lievi e scorrevoli in un intreccio in cui diventa quasi impossibile distinguere la realtà dalla fantasia, fino a lasciare una sensazione di quiete una volta conclusa la lettura. L'emozione è la colonna portante di questo libro, l'ingrediente fondamentale ed essenziale con il quale l'autrice ci accompagna attraverso la sua visione interiore.
[b]Recensione a cura di Cristina Rotoloni [/b] “La Sfera” è un libro da leggere davanti al tepore di un camino, mentre fuori nevica. E’ uno di quei libri che, come una buona cioccolata calda in pieno inverno, riempie il cuore e soddisfa l’anima. Tutti prima o poi sentiamo il bisogno di riscoprire il valore delle cose e di tenerle strette a noi. Proviamo il desiderio di vivere emozioni intense e commoventi che ci trasportino, coinvolgendoci, senza però ingabbiare l’anima e questo libro con la sua sensibilità vi riesce a pieno. E’ una ventata di purezza per lo spirito e coinvolge così profondamente il lettore, sin dalle prime pagine, da indurlo a finire il testo tutto di un fiato. La Sfera è un breve racconto che custodisce nelle sue poche pagine, una bella storia d’amore ed elementi importanti sulla dignità umana e sul rispetto dell’individuo. L’autrice passa in modo scorrevole ed avvincente dal bisogno della verità, al tradimento, all’anoressia e alla pedofilia, all’amore, allo spirituale e ai sogni. Sfiora argomenti seri e ben radicati tra i mali della nostra società da percuotere gli animi. Lo fa imponendovi la giusta attenzione e la giusta rilevanza senza però mostrarli nella loro efferata crudeltà, grazie all’attenzione e alla sensibilità tipica dell’autrice. Luna è una donna sensibile e bisognosa d’amore. Il suo bisogno, la porta ad essere fragile nei confronti di questo sentimento e affronta la vita con amarezza nel cuore. Poi un giorno tutto cambia perché Marco entra nella sua vuota esistenza e riesce a ridarle fiducia nei sentimenti. Tuttavia, nonostante l’apparente idillio che lega questa coppia, essa sembra destinata a finire a causa di un segreto che lui non ha il coraggio di rivelare a Luna. Non è però la classica narrazione di un tradimento, esso, è solo il punto di partenza di un racconto appassionante che rivelerà, pagina dopo pagina, tutt’altra e meravigliosa storia. Grazie ad una Sfera e ad un misterioso Bambino inizia l’avventura di Luna che riuscirà a conquistare il lettore e a trascinarlo nel suo struggente dolore e nella sua partecipazione emotiva fino alla scoperta della verità. In un mondo sognato o forse parallelo alla realtà, l’autrice saprà incantare e raggiungere, senza alcuna difficoltà, il cuore e l’anima di chi legge. Quest’opera, lascia una sensazione di soddisfazione e d’appagamento, trasportando lo spirito del lettore in tutti gli stadi delle emozioni, non si rimane delusi ma coinvolti con tutti i propri sensi. Emanuela Arlotta è secondo me un bene prezioso nel mondo degli scrittori, donata ai lettori per suggestionarli e far vibrare le corde delle emozioni celate. In una realtà dove si sente il bisogno di sentimenti puri che contrastino l’apatia umana, lei riesce sapientemente a colpire l’animo donandogli piacere. Gli dona una sferzata di vita e con purezza lo mette a conoscenza sia del dolore, sia della grandezza umana. Riesce a far sì che il lettore s’immedesimi nella protagonista e si commuova al punto tale da piangere seguendo il racconto. Per chiunque ha voglia di calore e intense emozioni, questo è assolutamente un libro da leggere. Cristina Rotoloni.
[b]Recensione a cura di Rosanna Lanzillotti[/b] Qualche tempo fa mi è accaduto di leggere quanto un libro sia il riflesso sincero e vero di chi lo ha scritto e di rendermi conto di quanto ciò fosse veritiero. Leggendo “La sfera” di Emanuela Arlotta mi sono accorta che è proprio così! Questo romanzo, al quale si accompagnano diversi altri brevi racconti, rivela fin da subito la profonda sensibilità con la quale l’autrice ha saputo dipingere quell’aspetto umano che solo ed unicamente una donna può descrivere e sentire fino in fondo: l’amore materno Raramente mi è capitato di vedere così ben descritto questo sentimento connaturato in ogni essere femminile e così spontaneamente espresso come di contro accade tra le pagine di questo romanzo. Nel primo racconto, “La sfera” che dà il titolo all´intera opera, la protagonista di nome Luna si trova ad intraprendere un viaggio fantastico attraverso una sfera guidata da un bambino che ha il difficile compito di condurla attraverso esperienze piacevoli o meno, ma sempre con una maturità ben più ampia di quella di un adulto. Sarà questo utilizzo metaforico del viaggio a descrivere in un unico ritratto le vite di una donna e di un uomo costantemente in faticosa risalita contro le loro paure dalle quali uscire solo e unicamente insieme. Degna di nota è la capacità di Emanuela Arlotta di descrivere il sentimento della paura nei confronti delle proprie verità in modo sempre equilibrato conducendo il lettore in un percorso di scoperta pagina dopo pagina fino ad un inatteso finale a sorpresa del primo racconto attraverso l’intuizione narrativa di un nome scritto sulla mano della protagonista. La sensibile e raffinata trasfigurazione dei timori inconsci risulta in questo libro sapientemente modulata e ammorbidita dal senso di protezione messo a difesa di noi come figli di genitori altrettanto bisognosi di averne, in un gioco di scambievole alternanza tra oggetto e soggetto della narrazione. Una delle attrazioni di questa opera è la capacità della scrittrice di creare attraverso uno stile lineare un chiaro scambio di ruoli. Lì dove ci si aspetta che sia la madre, o il padre, a proteggere il bambino ecco che l`utilizzo sagace del pensiero parallelo trova spazio lí dove il nostro mai sarà il sempre dell’altro e la fine soltanto un nuovo inizio. La sorpresa, il senso di equilibrio, l´elemento fondamentale che unisce un essere ad un altro, l´amore, il non aver paura di scoprire la verità e l´avventura, sono le linee conduttrici dell´intera opera. L’autrice coniuga in questo romanzo valori d’altri tempi e moderne frustrazioni in un connubio complice tra essere e divenire, come un sorriso tra amanti, consapevoli di esserlo prima ancora di esserlo diventati. Vorrei concludere sottolineando l´interessante espressione stilistica di Emanuela Arlotta, a volte poetica, che come un fiume in piena si dirama riga dopo riga per infrangersi in onde di emozioni nel cuore del lettore. Consigliato a chi ha voglia di viaggiare nei sentimenti piú reconditi dell´essere, ma accuratamente descritti in queste pagine come nelle infinite pagine della vita di ognuno di noi. Rosanna Lanzillotti
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