Le Lacrime di Hashem

L'idea di Dio fonda la nusura della nostra percezione dell'inferiorità e della vergogna, e non è un velo consolatorio e bonario, bensì uno spasmo doloroso. Si è inteso presentare qui una introduzione ai punti nodali dell'antica riflessione gnostica, un paradigma filosofico e religioso affine a diverse forme di cristianesimo eterodosso sviluppatosi in seno agli sconvolgimenti terminali dell'Impero Romano d'Occidente. La trascendenza, considerata in tale alveo, approfondisce le radici del suo virgulto sovrannaturale, maturando un sentimento di disagio, di repulsione disperata per gli avvenimenti mondani e verso la costituzione delle umane tecniche. Tale sguardo spirituale si volge ad una critica alla dimensione umana e ad un tentativo di dipanarne l'impostura. L'ipotesi indicante un Divino buono e generoso, comporta il ritenerlo alternativo ed opposto alla dimensione negativa e di divina necessità e diabolica Potenza, agente invece come Legge del mondo, che anima e sovrasta i singoli essenti, soggiogati all'interno di essa, ed il cui ipotetico arbitrio appare precario ed inficiato da difficoltà. L'elaborato è da considerarsi una testimonianza interiore, liberamente ispirato alle idee di questi antichi movimenti, e si costituisce in uno scarno opuscolo dall'intreccio psicologico personale e narrativo, un flusso coscienziale affollato di dubbi e memorie.