CARRELLO
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È una notte di mezza estate quando Jude, una giovane mamma, si suicida sulla riva del lago Silver Lake nel New Hampshire. In quello stesso lago un mese e mezzo prima viene ritrovato il corpicino senza vita del suo bambino, Marcos, ucciso da un assassino che non ha ancora un nome. Al ritrovamento del piccolo partecipa anche Kate, novella poliziotta da poco trasferitasi a Silver Lake da Atlanta. Kate è nuova del posto ma non riesce ad accettare l'ingiustizia subita dal piccolo, vuole dare un nome al suo assassino, e forse, vuole anche far pace con se stessa, anche a costo di riaprire ferite e segreti nascosti tra le sponde ed i verdi alberi del lago d'argento... Lo spaccato di una tranquilla cittadina statunitense visto dagli occhi di Kate, uno sguardo di sofferenza che rispecchia quello dei suoi protagonisti, e che mette a fuoco timori reconditi, pregiudizi e segreti, coi quali, emersi come incubi, ciascuno deve fare i conti. Una "terribile normalità" del territorio fa da contrappeso alla spaventosa soluzione che sta dietro a questo romanzo criminale.
Questo libro mi ha permesso di godere di uno stupendo susseguirsi di scene descritte in modo chiaro e scorrevole, dello splendido paesaggio disegnato dall'autrice e dello stile narrativo più particolare che io abbia mai visto. Sempre più desideroso di immergermi in quelle meravigliose atmosfere, l'ho riletto varie volte! Non posso che elogiare le capacità della Vangelista, che riesce a catturare l'attenzione e a rapirci il cuore sin dalle prime pagine: scrive con una passione così grande da trasparire in ogni scena rendendo la lettura estremamente piacevole e coinvolgente, in un attimo ci si ritrova catturati, inesorabilmente, incapaci di allontanarsi dal Silver Lake e desiderosi di immergersi nelle sue acque. Lo stile narrativo è molto particolare e fa delle descrizioni incredibilmente evocative, spesso quasi poetiche, il suo maggior punto di forza. C'è però un altro dettaglio importante, peculiare, di questo stile: i dialoghi. Non esiste un solo personaggio nell'intero romanzo che parli come fosse un “libro stampato” e la sensazione di trovarsi sul posto, coinvolti negli eventi, si fa sempre più netta. La trama è perfettamente articolata, priva di buchi narrativi, un prodotto di ottima qualità intellettuale. Anche la storia in sé è ottima: non appare mai banale né prevedibile, i piccoli colpi di scena sono capaci di sorprendere nell'esatto momento in cui ogni cosa poteva sembrare scontata scatenando emozioni precise da godere pagina dopo pagina. Inoltre è tutto molto credibile: dai paesaggi del Silver Lake, luogo che resta ben impresso nell'immaginario del lettore, alle meccaniche del lavoro di polizia dei protagonisti. Tutte queste caratteristiche rendono “Le Ossa del Lago” un libro veramente ottimo, capace di scatenare emozioni, da leggere e rileggere. Lo consiglio vivamente ad ogni tipo di pubblico: resterete piacevolmente sorpresi, a qualsiasi categoria di lettori apparteniate. Recensione completa su http://david-casabona-scrittore.blogspot.it
In genere quando si finisce di leggere un libro si è invogliati, sull'onda dell'emozione del momento, a scrivere subito una recensione o un commento a caldo, sicuri di fissare quello che il cuore e la mente gli detta. Io invece faccio sempre passare qualche giorno, per far "decantare" le emozioni e le sensazioni che quella lettura mi ha dato. Ci rifletto su, cerco di ripensare alle scene più importanti, trasportandomi con l'immaginazione nei luoghi dove si sono svolti i fatti e rivivere così quanto letto. Ovviamente questo succede se il libro mi è piaciuto e se è riuscito a produrre in me tale processo mentale. Devo dire che molti dei libri letti, ancora ne ricordo alcuni passaggi, di altri non ricordo neanche il nome dell'autore. Per quanto concerne "Le ossa del Lago" di Rosalba Vangelista, ricorderò sempre la bravura dell'autrice di essere riuscita a far trasmettere, da ciascun personaggio, i dolori e i tormenti delle proprie esistenze, tanto da farli rivivere con profonda intensità sulla nostra pelle, tanto da farci sembrare che talune ferite facessero davvero parte di noi. La storia poi è davvero molto originale, ben congegnata e ricca di colpi di scena. La scrittura è molto fluida, fresca e piacevole. Questo romanzo d'esordio di Rosalba Vangelista è molto riuscito ed è un thriller che non ha da invidiare nulla a tanti altri ben più blasonati. Ciò sta a significare che, anche senza una grande o media casa editrice alle spalle, si può riuscire ugualmente a raggiungere il cuore del lettore, perché, dove c'è talento, anche se con difficoltà, si può emergere dalla massa e dalla infinita produzione letteraria di questi ultimi tempi.
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