CARRELLO
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Ci sono segreti che solo la profondità dell'acqua può nascondere...
Misterioso, delicato, ed a tratti evocativo nonostante la durezza del tema trattato (l' omicidio di un bambino), Le ossa del lago e' un romanzo thriller diverso dal suo genere, dove lo sviluppo della psiche dei suoi protagonisti si scontra con la crudeltà degli avvenimenti della loro vita, facendoci riflettere, profondamente, tra le righe della sua storia, sulle fragilità, le paure, le inquietudini dell'animo umano.
E' una notte di mezza estate quando Jude, una giovane mamma, si suicida sulla riva del lago Silver Lake nel New Hampshire.
In quello stesso lago un mese e mezzo prima viene ritrovato il corpicino senza vita del suo bambino, Marcos, ucciso da un'assassino che non ha ancora un nome.
Al ritrovamento del piccolo partecipa anche Kate, novella poliziotta da poco trasferitasi a Silver Lake da Atlanta.
Kate e' nuova del posto ma non riesce ad accettare l'ingiustizia subita dal piccolo, vuole dare un nome al suo assassino, e forse, vuole anche far pace con se stessa, anche a costo di riaprire ferite e segreti nascosti tra le sponde ed i verdi alberi del lago d'argento...
Lo spaccato di una tranquilla cittadina statunitense visto dagli occhi di Kate, uno sguardo di sofferenza che rispecchia quello dei suoi protagonisti, e che mette a fuoco timori reconditi, pregiudizi e segreti, coi quali, emersi come incubi, ciascuno deve fare i conti. Una “terribile normalità” del territorio fa da contrappeso alla spaventosa soluzione che sta dietro a questo romanzo criminale.
Holetto "Le ossa del kago" di Rosalba Vangelista. Perdere una persona cara provoca un vuoto incolmabile e un dolore immane. Si perdono i riferimenti, ci si rifugia nei ricordi, si percorrono a ritroso momenti, ormai, divenuti impalpabili ma, non per questo, meno forti di quelli reali. Ci si chiude in un piccolo angolo buio, senza via d'uscita e si piange, ci si dispera perché la morte è per sempre, è quell'eternità priva di divenire che tormenta i vivi e fagocita impietosamente chi non c'è più, chi abbiamo amato. La morte crea uno squilibrio costante, un salire e tornare indietro, chi è vivo sopporta dolori, fa rotolare un masso tentando di portarlo in salita, ma ne viene soggiogato, in uno strano andirivieni. Come Sisifo si tenta di raggiungere la cima per spingere in alto il masso che ci schiaccia, ma questi è più forte e ci rispinge impietosamente verso il basso svelando la nostra impotenza, la nostra piccolezza. Nulla si può contro la morte, non c'è difesa. Quando, poi, a morire è un bambino, il masso è talmente imponente che a nulla valgono i nostri sforzi. Il cuore si gonfia e si lacera, il corpo è inerme, le grida sono spente ma implodono nel cervello, torturandolo fino a farlo impazzire. Quando muore un bimbo non si può non impazzire... Grazie Rosalba, grazie della tua "perla".
Amo i thriller soprattutto se scritti da autori stranieri, sono sempre stata convinta che lo sappiano fare meglio. Beh, “Le ossa del lago” mi farà senza dubbio sperimentare anche autori italiani che scrivono questo genere. Gli ingredienti ci sono tutti, non ha tempi morti, i personaggi sono descritti perfettamente e la lettura è molto scorrevole cosa fondamentale per i miei gusti. Kate, che indaga sull’omicidio di un bambino, è una poliziotta tenace e cocciuta ma ha anche un lato umano che piace molto. Così come mi è piaciuto il rapporto con il suo collega Steve, relazione che fortunatamente non sfocia in una melensa storia d’amore. E quando pensi di aver individuato l’assassino ecco che arriva il colpo di scena per niente banale o scontato.Consiglio questo romanzo anche a chi non ama il genere, potrebbe essere una piacevolissima sorpresa!!
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