CARRELLO
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"Uno dei poeti del Novecento che preferisco, Izet Sarajlic, in un suo componimento, ha scritto: 'Non abbiate fretta di fare i poeti, ragazzi. [...] Essere poeti nella vita non è lo stesso che essere poeti in un racconto. La poesia, sono le disfatte.' I poeti sono, per definizione, dei perdenti. I poeti collezionano disfatte. I poeti non sono che tanti Aureliano Buendía. Ma i poeti hanno una particolarità che li rende unici: essi non divengono, non maturano, non invecchiano. I poeti sono lucidi e incoscienti, spietati e folli come bambini, e allo stesso modo guardano il mondo, spogliandolo da maschere e convenzioni, demolendone infrastrutture e gabbie. Sono i poeti a far le rivoluzioni, con tutto quello che gli capita a tiro. Sono i poeti a portare avanti i sogni, magari non scrivendo una sola riga" (Dalla premessa dell'autrice).
...visione interessante. :)
Mi perdo, mi parlano, quasi fanno parte di me, queste poesie. Grazie per questi momenti, grazie per queste emozioni.In particolare quella sulla frase "ti perdono" mi ha colpito.
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