CARRELLO
Totale {{totalAmount|currency}}
E' una storia che celebra il coraggio, l'amicizia, la solidarietà. Una
storia singolare, per ogni età. Le vicende narrate in questo romanzo
iniziano nel 1946 e si concludono nei primi anni '70. Da Accadia, piccolo
centro, ricco di storia, nel nord ovest della Puglia, Silvano, dodicenne,
stanco dei maltrattamenti in famiglia, si ritrova nello sconosciuto e
insidioso mondo della Roma postbellica. Qui gli zii e un generoso clochard
diventano strumenti del brillante futuro del ragazzo prima in Italia, poi
negli Usa e quindi nuovamente in Italia, da dove, come luminare della
medicina, ha come orizzonte il mondo. La professione lo porta a contatto
con l'affascinante mondo australiano e con Johanna, l'amichetta
dell'infanzia trascorsa ad Accadia. Lei è ormai sposata felicemente. Ma
l'Australia è anche il paese dei primissimi esperimenti nucleari dopo
Hiroshima e del primo movimento dei Verdi in assoluto al mondo. Johanna è
convinta seguace dei Verdi e questo è l'unico motivo di contrasto con il
marito.
“Lontano da Accadia”, la danza della vita. Fuggire è interrompere un incubo e iniziare a correre, di notte, a perdifiato a soli dodici anni. Silvano scappa da un paesino della Puglia, dalla povertà, dai calci di un padre tornato dalla guerra integro nel corpo ma mutilato nella gioia di vivere. Accadia, Puglia, 1946: lavoro nei campi, sudore e stenti. Nulla di più. Il piccolo protagonista è un adolescente senza infanzia che ha già imparato che nella vita si viaggia meglio leggeri: scappa portando con sé il solo fardello di un ricordo. Il ricordo del sorriso di Johanna, la sua unica amica che con i suoi “piccoli baci” cancellava i lividi di Silvano. Silvano approda a Roma, la Roma di “Accattone” e di “Ladri di biciclette!, in quella Roma in bianco e nero, metà stracciona e metà regina che, seppur in ginocchio, saprà accogliere con amore il piccolo uomo. “Mamma Roma” regalerà a Silvano un angelo custode che veste i panni di Ruggiero, misterioso clochard, buono e generoso. Da questo momento “Lontano da Accadia” ci offre un intreccio magnificamente costruito di vicende personaggi e atmosfere che rimangono nella memoria. Con Tommaso Gliozzi si riscopre la potenza della scrittura semplice. La storia è ricca, densa, una polifonia di voci e sentimenti che l’autore dirige con la bacchetta di un attento maestro. La sua scrittura non ha bisogno di orpelli perché parla al cuore di chi legge: non servono tanti aggettivi quando l’amicizia, la lealtà, il coraggio, l’amore e l’impegno civile occupano le pagine sorreggendo ogni gesto dei protagonisti. Valori che nel libro resistono alla prova del tempo e dello spazio. Gliozzi li trasporta nell’Australia degli anni Settanta dove, partito dalla lontana Accadia, il libro approda. Fino all’ultima pagina, la forza dei sentimenti e le sorprese del destino si uniranno in una danza struggente e romantica. Leggere “Lontano da Accadia” è guardare un ballo d’altri tempi, i suoi passi, i suoi ritmi, i suoi gesti eleganti di cui oggi c’è tanta nostalgia.
Un bel romanzo, questo di Tommaso Gliozzi, che si legge con piacere. Una prosa semplice e scorrevole, senza sfarfallamenti o elucubrazioni. Un racconto che prende le mosse da Accadìa, paesino pieno di storia del foggiano, da dove fugge Silvano, un ragazzino dodicenne sottoposto ad angherie dal padre reduce da una guerra che lo ha profondamente minato nell’anima, nella mente, negli affetti. Un lungo racconto che si dipana tra la Puglia e l’Australia dove Silvano, nel frattempo diventato chirurgo di fama mondiale, ritrova Johanna, compagna di giochi dell’infanzia trascorsa ad Accadìa. Tra gli scenari della storia anche gli Stati Uniti dove Silvano si è formato. Ma le origini della trasformazione e della formazione di Silvano sono a Roma, dove il ragazzino approda, da solo, nel primo dopoguerra. Nella capitale ferita dal conflitto mondiale il racconto si snoda tra Piazza del Popolo, la pineta di Castelfusano. l’Eur, piazza Navona dove la vita riprende anche nei suoi tavolini all’aperto, la Passeggiata Archeologica, il mercato di Testaccio, la Piramide, sotto la guida di un misterioso clochard, Ruggero, altra figura importante del romanzo. A Roma vivono gli zii di Silvano che lo aiuteranno in tutti i modi a studiare, in Italia e negli Stati Uniti e a diventare un luminare della medicina. Interessanti, nel romanzo, i molti riferimenti storici, geografici e politici, specialmente legati all’Australia dalle sue origini ai tempi dei primissimi esperimenti nucleari dopo Hiroshima e del primo movimento dei Verdi in assoluto al mondo. Qui ritroviamo Johanna, convinta seguace dei Verdi. Questa sua scelta ambientalista, sembra essere l’unico motivo di contrasto con il marito. Ma non è del tutto così. Johanna, la campagna di giochi di Silvano, da ragazzi ad Accadia, è la terza protagonista della storia. Ora fa la hostess sugli aerei di una compagnia australiana e Silvano scopre di esserne profondamente innamorato: non è più la vecchia compagna di giochi, è l’obbiettivo del suo desiderio. Un posto importante, infine, ha anche Daniel, il figlio australiano di Johanna, diventato “romano” alla fine della storia. Ma non è giusto dire di più per non togliere agli altri lettori il piacere di leggere questo bel romanzo.
Youcanprint è da 6 anni consecutivi la prima piattaforma Italiana di self-publishing secondo l'Associazione Italiana Editori, responsabile del 27% delle opere autopubblicate e il 5% di tutti i libri pubblicati in Italia.
Dati AIE 2023 (Associazione Italiana Editori)