CARRELLO
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Le vicende narrate in questo romanzo iniziano nel 1946 e si concludono nei primi anni ’70. Da Accadia, piccolo centro, ricco di storia, nel nord ovest della Puglia, Silvano, dodicenne, stanco dei maltrattamenti in famiglia, si ritrova nello sconosciuto e insidioso mondo della Roma postbellica. Qui gli zii e un generoso clochard diventano strumenti del brillante futuro del ragazzo prima in Italia, poi negli Usa e quindi nuovamente in Italia, da dove, come luminare della medicina, ha come orizzonte il mondo. La professione lo porta a contatto con l’affascinante mondo australiano e con Johanna, l’amichetta dell’infanzia trascorsa ad Accadia, diventata moglie e madre. L’Australia è anche il paese dei primissimi esperimenti nucleari dopo Hiroshima e del primo movimento dei Verdi in assoluto al mondo. Johanna è convinta seguace dei Verdi e questo sembra essere l’unico motivo di contrasto con il marito. Ma il casuale incontro con Silvano, su un volo intercontinentale, riapre orizzonti antichi di affetti e di legami, fino a un esito assolutamente non scontato.
Tommaso Maria Gliozzi ha pubblicato: Foglie di Alloro (2007); Guardiano del talamo (2009); il romanzo Fammi grazia di un anno (2013) e diversi brevi racconti.
Carla Maurizi - Come lettrice sono stata colpita, in questo romanzo dalla figura di Johanna, la compagna di giochi ad Accadia di Silvano, il ragazzo che diventerà luminare della chirurgia di fama internazionale e che ritroverà Silvano anni dopo, da donna sposata, in un casuale incontro su un aereo della compagnia australiana dove lavora come hostess. Mi ha colpito come l’autore la descrive, con una sorprendente delicatezza quasi femminile: una bambina di nove anni già molto materna nei confronti di Silvano picchiato dal padre. Dolcissimo il suo “I kiss you better” verso il dodicenne amichetto, quello stesso bacetto con il quale sua madre Margie le leniva il dolore sulle parti doloranti quando si faceva male giocando. Ma mi ha colpito la figura di Johanna anche da grande, quando rivede il vecchio amico e nel loro rapporto scatta qualcosa. Si dichiarano reciprocamente mentre il figlio di Johanna, Daniel, sale e scende dalle montagne russe all’EUR. Ma poco prima che il ragazzo esca dal recinto delle giostre Johanna ha già deciso: quell’amore con Silvano non può andare avanti: “Non posso lasciare Fred. E Daniel non capirebbe”. Invece faranno l’amore. Lei si pentirà e si autopunirà facendosi trasferire su nuove rotte aeree pur di non passare più per Roma. Eppure non basterà... Un’altra pagina in cui Tommaso Gliozzi dimostra di saper cogliere le mille sfumature del cuore femminile e di saper raccontare lo strazio di una donna combattuta tra un grande amore e i suoi doveri coniugali e materni.
Un bel romanzo, questo di Tommaso Gliozzi, che si legge con piacere. Una prosa semplice e scorrevole, senza sfarfallamenti o elucubrazioni. Un racconto che prende le mosse da Accadìa, paesino pieno di storia del foggiano, da dove fugge Silvano, un ragazzino dodicenne sottoposto ad angherie dal padre reduce da una guerra che lo ha profondamente minato nell’anima, nella mente, negli affetti. Un lungo racconto che si dipana tra la Puglia e l’Australia dove Silvano, nel frattempo diventato chirurgo di fama mondiale, ritrova Johanna, compagna di giochi dell’infanzia trascorsa ad Accadìa. Tra gli scenari della storia anche gli Stati Uniti dove Silvano si è formato. Ma le origini della trasformazione e della formazione di Silvano sono a Roma, dove il ragazzino approda, da solo, nel primo dopoguerra. Nella capitale ferita dal conflitto mondiale il racconto si snoda tra Piazza del Popolo, la pineta di Castelfusano. l’Eur, piazza Navona dove la vita riprende anche nei suoi tavolini all’aperto, la Passeggiata Archeologica, il mercato di Testaccio, la Piramide, sotto la guida di un misterioso clochard, Ruggero, altra figura importante del romanzo. A Roma vivono gli zii di Silvano che lo aiuteranno in tutti i modi a studiare, in Italia e negli Stati Uniti e a diventare un luminare della medicina. Interessanti, nel romanzo, i molti riferimenti storici, geografici e politici, specialmente legati all’Australia dalle sue origini ai tempi dei primissimi esperimenti nucleari dopo Hiroshima e del primo movimento dei Verdi in assoluto al mondo. Qui ritroviamo Johanna, convinta seguace dei Verdi. Questa sua scelta ambientalista, sembra essere l’unico motivo di contrasto con il marito. Ma non è del tutto così. Johanna, la campagna di giochi di Silvano, da ragazzi ad Accadia, è la terza protagonista della storia. Ora fa la hostess sugli aerei di una compagnia australiana e Silvano scopre di esserne profondamente innamorato: non è più la vecchia compagna di giochi, è l’obbiettivo del suo desiderio. Un posto importante, infine, ha anche Daniel, il figlio australiano di Johanna, diventato “romano” alla fine della storia. Ma non è giusto dire di più per non togliere agli altri lettori il piacere di leggere questo bel romanzo.
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