CARRELLO
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"Maureen è sola. E’ questo a spingerla sull’orlo dell’abisso? E’ questo a farle “aprire la porta” a qualcosa che non dovrebbe lasciare entrare? Non lo sa, Maureen, se è stata lei a scegliere oppure è stata scelta. Quello che sa è che vorrebbe tornare ad essere libera. Libera da quello che ha lasciato entrare, libera da chi la crede pazza, libera dal buio. Libera da Magdalene."
Questa è la prima pubblicazione dell’autrice e mi sento di partire a recensire il racconto pubblicato in tale modo: coinvolgente, inquietante e audace. Sì, perchè non è facile scrivere di qualcosa che divenne “cult” nella cultura horror negli anni‘80-‘90; Magdalene è una rivisitazione in nuova chiave di tale “cult”, in cui l'autrice è riuscita a riportare in “àuge” tale soggetto in una veste autentica, genuina e innovativa, senza mai cadere nel banale e scontato. E’ un racconto che merita di essere letto, sia per il modo in cui riesce a coinvolgere il lettore nella curiosità ed emotivamente, sia per la ricchezza di dettaglio e particolari che l'autrice utilizza per descrivere luoghi, ma soprattutto sensazioni e stati d'animo, rendendo quest'ultime vivide, quasi palpabili. I personaggi sono ben caratterizzati, soprattutto nella loro psicologia; inoltre ciò che è o rappresenta Magdalene rimane un mistero mai svelato nel racconto e ciò contribuisce a non dare un’immagine scontata o stereotipata del personaggio principale. Geniale, da parte dell’autrice, utilizzare ad un certo punto del racconto il diminutivo “Maddie”: in termini anglofoni, se dividiamo tale parola in due parti, abbiamo mad (pazzia) e die (morte); un caso o sapientemente pensata? Beh, in ogni caso devo dire ben azzeccata! La narrazione è interessante: dalla scelta di utilizzare la prima persona per far sì che il lettore/lettrice sia maggiormente coinvolto nella trama come parte attiva, al modo in cui le parti di tensione e tranquillità si alternano in modo equilibrato (con un ovvio crescendo della tensione nel finale del racconto) rendendo sempre la lettura scorrevole e mai noiosa. La voglia di continuare a leggere e sapere la fine non mancano praticamente mai! E il finale è degno dei miglior horror. Inoltre, in alcuni passaggi del racconto, per il modo di scrivere e descrivere sembra di leggere e di sentire la punta di tocco di penna di uno dei “maestri dell’horror”, Stephen King, autore che, probabilmente, ha influenzato l’autrice stessa. In questa piccola recensione ho voluto appositamente non svelare nulla della trama del racconto (anche se qualcosa si può intuire), in quanto ritengo che valga la pena leggerlo e perché sia troppo riduttivo schematizzarla in poche righe, perdendo ciò che invece costituisce e costruisce la trama stessa; ma a questo punto, vi starete già chiedendo chi è o cos’è Magdalene; vi auguro buona lettura, non ne rimarrete delusi.
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