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Mare vecchio

Mare vecchio

di Donatella Corridore (Autore)


È in una Sicilia barocca, infuocata dal sole d'agosto, che la protagonista si ritrova, per dare l'ultimo saluto a una vecchia zia morente, capostipite della famiglia e personalità di grande spicco nel paese.

Ma, il volo da Roma non le consente di arrivare in tempo e così non le rimane che partecipare alla funzione funebre.

Tutto le sembra molto strano, dopo quarant'anni di assenza da quei luoghi. Luoghi in cui la donna è nata ma di cui non ricorda assolutamente nulla.

Nessun ricordo delle persone che la salutano e la osservano, come se si aspettassero qualcosa da lei.

Comincia ad avvertire un disagio, la funzione religiosa è finita e stanno accompagnando il corteo funebre, quando nella sua mente appaiono delle immagini che non sa decifrare. Sono solo degli attimi, ma continua a sentirsi sempre più confusa. Cerca di controllarsi ma più si sforza di dominarsi più quelle immagini frammentate aumentano nella sua mente.

Arriva al cimitero e lì accade qualcosa. In preda a un capogiro, riconosce un nome su una tomba, quello di suo nonno, Ruggero Bondia e all'improvviso comincia a ricordare tutto ciò che per quarant'anni aveva rimosso.

Quelle immagini frammentate, adesso si fanno sempre più nitide e comincia il racconto di un uomo straordinario, partito dalla Sicilia orientale, giovanissimo e già molto ricco e arrivato in Libia con lo spirito di un vero pioniere.

Don Ruggero o nonno Ruggero, come lo chiama la protagonista che è anche la narratrice della storia, era stato un ragazzo diligente e fortunato. Aveva ereditato un ingente patrimonio, grazie alla sua bontà d'animo ed essendo stato scelto dal mare quale "ospite d'onore", come amava definirsi lui, aveva dedicato la sua vita alla attività marittime malgrado fosse un facoltoso proprietario terriero.

Ed essendo molto diligente, conciliava bene le due cose. Destino volle che mettesse radici in Libia, dove aveva fondato l'Agenzia Marittima Italiana e dove si sentì felice per tutto il tempo che vi rimase.

Arrivato in Libia nel 1920, nel 1931 poteva vantare già una certa esperienza e una grande conoscenza del territorio e della sua gente.

In realtà, in quegli anni, la Libia non esisteva ancora come Stato, ma esistevano tre enormi territori, la Tripolitania, la Cirenaica e il Fezzan, più o meno colonizzati dall'Italia, tanto che dappertutto regnava una certa confusione e non mancavano le guerriglie soprattutto contro i senussiti che rivendicavano il loro dominio sulla cirenaica.

Così che nel 1931, il nonno, tra ventimila beduini radunati per l'esecuzione di Omar al-Muktar, capo dei Senussiti, si era imbattuto in un piccolo beduino di cinque anni, Kamil, totalmente sperduto. E avendo capito, dopo settimane di ricerche, che il bambino aveva perso i genitori, aveva deciso di dargli un tetto e di portarlo con sé.

Quel bambino era stato per lui, come un angelo caduto dal cielo, per riempire d'amore la sua vita. Ma non era stato l'unico: Ruggero, per purificarsi da una passione proibita, aveva assunto come governante, una ragazzina del Fezzan, Malika, sfuggita alla tratta delle schiave della sua tribù.

Questi due personaggi costituiranno nel tempo, la sua vera famiglia, che la moglie, Lisa, rifiuta. L'ostilità di Lisa, nei confronti di Kamil, di origine beduina e di Malika, berbera, determina la frattura fra i coniugi, tanto che la donna, chiusa nel suo provincialismo, decide di ripartire alla volta della Sicilia, portando via con sé la bambina appena nata che il padre non vedrà mai crescere.

Da questo momento, quella che sembrava una vita perfetta, comincia a velarsi di ombre. I disordini in Libia aumentano e non solo. Col passare degli anni, scoppia la Seconda Guerra Mondiale e Ruggero è costretto a partire per la Campagna d'Africa, che lo vede prigioniero degli inglesi dopo pochi mesi dall'inizio della guerra. Viene portato in un campo di prigionia in India, sull'Himalaya e lì rimane per sei lunghi anni, fino alla fine della guerra.

È Kamil, insieme a Malika, a portare avanti stentatamente il lavoro dell'Agenzia Marittima, ormai quasi paralizzato. Ruggero scrive tutte le settimane ai suoi cari, fingendo di star bene. Ma quando la guerra finisce e finalmente torna a casa in Sicilia, la moglie, che lo ha sempre trattato con altezzosità, non riesce a trattenere una sincera commozione nel riconoscere in quel corpo sfinito, il bell'uomo di suo marito. Anche sua figlia è cresciuta. Ma è cresciuta come la madre, egoista e superba. Ruggero non riesce a riprendersi, rimane senza forza e senza volontà per molte settimane. Poi, arriva un telegramma: è di Kamil, che con la goletta del padre adottivo, arriva in Sicilia per riportare don Ruggero nella sua vera casa, Bengasi.

Così, la vita sembra riprendere, la guerra è finita e bisogna ricostruire. Intanto, Malika, la governante si sposa, decidendo di rimanere a vivere nella casa di Ruggero con i due bambini che avrà dal suo matrimonio. Contemporaneamente, anche la figlia di Ruggero si sposa e partorisce una bambina, che sarà poi la protagonista della storia. Ma la giovane mamma, per la fatica del parto o per la delusione di non aver partorito un maschio, rifiuta la neonata, che vive come un enorme fastidio. Sembra che quella neonata sia un fastidio per tutta la famiglia e così Ruggero, dopo averci pensato bene, decide di portare la bambina con sé a Bengasi.

Nonno e nipote vivono degli anni molto felici. La bambina adora la sua famiglia acquisita e fugge quella naturale, sempre in competizione con il nonno.

Gli scenari politici internazionali cambiano. In Libia, le più grandi compagnia petrolifere, hanno esplorato il territorio e trovato il petrolio. Una quantità tale, da rendere il paese ricchissimo. La corsa all'oro nero fomenta gli animi e si genera una gran confusione. Ma solo pochi arrivano a quella fonte di ricchezza: per gli altri continua la miseria. Ed è ai diseredati che si rivolge Radio Cairo, che esorta la popolazione indigena a liberarsi dei tiranni occidentali. I messaggi del presidente egiziano Nasser, attraverso Radio Cairo, si fanno sempre più infuocati. Cominciano i primi disordini.

Ma a casa Bondia e tra la gente comune nessuno sembra capire quello che il futuro sta preparando.

La vita trascorre serena, in quella strana famiglia, dove a nessuno manca affetto e amore.

Finchè non arriva il colpo di Stato di Gheddafi. Ruggero cerca di mettere in salvo tutta la famiglia, fuggendo con la propria barca a vela, ma per una fatalità, mentre lui e la bambina sono già a bordo, Kamil viene ucciso dai seguaci di Gheddafi e Malika con i bambini, trascinati via, tra urla e calci.

L'uomo vorrebbe intervenire, ma non può mettere in pericolo anche la vita della nipotina. Così, i due, sconvolti e con quelle immagini cruente nei loro occhi, fanno vela verso la Sicilia.

Ma niente è più come prima. L'uomo si chiude in se stesso, si preoccupa solo per la bambina, che solo grazie a lui, riesce a non pensare alla perdita delle persone più care che aveva al mondo.

Ma l'uomo, ormai troppo provato, non resiste a lungo a quel dolore. Muore, nel giardino della sua casa siciliana.

La bambina, disperata, vede tumulare la bara e l'ultima cosa che le rimane impressa, è il nome di suo nonno sulla cappella di famiglia. Da quel momento, cancella tutti i ricordi e ricomincia una vita lontano da quel posto fino a quando, la morte della vecchia zia, la riporta davanti a quel nome e tutto il suo passato riemerge come un relitto da un mare vecchio di ricordi.

La donna ritorna a Roma e non fa che pensare alla sua infanzia. Chissà che fine hanno fatto Malika e i suoi figli. Le piacerebbe tornare, ma la guerra in Libia imperversa, il popolo è insorto contro Gheddafi, finchè non è il tiranno ad essere ucciso.

La Libia adesso è libera e la protagonista prende una decisione: tornare a Bengasi e cercare Malika.

Il viaggio a Bengasi, si rivela un fallimento: malgrado i messaggi lasciati in ogni angolo della città, non riesce a trovare Malika e torna sconfitta a Roma.

È dopo qualche settimana, che, all'improvviso, suonano alla sua porta. Malika.






Informazioni editoriali

Data di uscita
2024
Editore
Youcanprint
Pagine
132
ISBN
ISBN
9791222762432

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