Marina Lafemmina

Marina Neanide, un'anonima quarantenne di provincia, incontra, apparentemente per caso, Verlèc Miura, un uomo intrigante, affascinante, guascone, maschio, dominatore... esattamente come piace a lei.
Quell'uomo indecifrabile e misterioso, che dice di venire da un altro universo, induce in Marina una metamorfosi profonda che la cambia da anonima e noiosa bancaria a strafiga.
La storia corre veloce tra gli incontri piccanti dei due protagonisti e le stangate che Marina, insieme al marito Paolo e all'amica Jovanka, assesta alla banca strangolatrice e al partito di un onorevole disonesto e profittatore, grasso e sudato come una mozzarella scaduta.
Quasi ognuno dei centocinquantasei giorni della storia è una avvincente sorpresa, ma il vero colpo di scena, imprevisto e sbalorditivo, arriva alla fine, quando Marina scopre che suo marito e Verlèc...
La narrazione, a tratti pruriginosa, racconta di riscatto e di rivalsa: il riscatto di una donna ancora bella sepolta nel suo ruolo di noiosa lavoratrice, e la rivalsa dell'uomo comune nei confronti delle banche e della politica.