CARRELLO
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di Giovanni Acerboni (Autore)
La seconda edizione esce con una Presentazione di Gina Gioia, professoressa di Diritto Processuale Civile all'Università della Tuscia, con l'aggiornamento delle sanzioni e con prompt testati e validati per ChatGPT.Il problema a cui l'ebook offre una soluzione è la discrezionalità con la quale il giudice valuta la sintesi e la chiarezza di un atto. In sostanza, se il giudice capisce, l'atto è chiaro; se non capisce, l'atto non è chiaro. Ma ciò che è chiaro per qualcuno potrebbe non esserlo per qualcun altro. Questa discrezionalità - molto pericolosa per l'avvocato - deriva dai termini valutativi soggettivi delle definizioni normative: sintesi = assenza di ripetizioni, prolissità, ridondanze; chiarezza = atto univocamente intellegibile, assenza di parti oscure.Il metodo illustra come dimostrare la sintesi e soprattutto la chiarezza (che per il giudice è essenziale, pena l'inammissibilità dell'atto) in base a indicatori misurabili, come per esempio la lunghezza massima di 40 parole raccomandata dalla norma UNI 11482:2013 Elementi strutturali e aspetti linguistici delle comunicazioni scritte delle organizzazioni. Ed è proprio l'esistenza di una norma, anzi della norma di riferimento per la scrittura professionale di cui la scrittura forense fa parte, a dare a questi indicatori uno statuto oggettivo e condiviso nel mondo produttivo. Certo, si può essere oscuri anche in tre parole. Tuttavia, è più probabile rischiare l'oscurità con un periodo di 100 parole che con uno di 40. In ogni caso, quando un avvocato esibisce il rispetto di indicatori oggettivi di chiarezza prende posizione nei confronti del giudice, non solo per la serietà con la quale ha affrontato la questione, ma soprattutto perché la leva dalla discrezionalità e indica la norma di riferimento.Per misurare e verificare gli indicatori, l'ebook propone un metodo: rapido: 4/5 minuti; divertente: si usano anche le tecnologie gratuite più intelligenti, come ChatGPT; semplice: prompt plug&play, scritti, testati e validati scientificamente da Giovanni Acerboni, e procedure che non richiedono la conoscenza del linguaggio della linguistica computazionale. Al termine dei calcoli, compiuti automaticamente da un excel con le formule preimpostate, l'avvocato può copia-incollare nell'atto le tabelle dell'excel, e il gioco è fatto.Il tutto in una decina di pagine. Le altre trentacinque riepilogano le regole di composizione del Codice del Processo Amministrativo e del Codice di Procedura Civile, discutono i concetti di sintesi e chiarezza e analizzano le pronunce, anche quelle più recenti, che offrono una vista chiara e sintetica di che cosa vogliono i giudici. Leggi gratis la Presentazione, l'Introduzione e il Capitolo 4 Le sanzioni: http://scritturaprofessionale.it/cosa/ebook%20chiarezza%20atti%20processuali.htm
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