CARRELLO
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Il fenomeno mobbing ha assunto in Italia, in connessione con la crisi economica ed occupazionale, dimensioni e tipologie di preoccupante ampiezza. Sfornito di una propria autonomia normativa e strutturale, il mobbing difetta persino di una sua definizione precettiva o regolamentazione giuridica nell'ambito dell'ordinamento vigente. Per colmare questa lacuna normativa, la giurisprudenza di merito e di legittimità, sia in ambito penale che in quello civile, ha individuato nelle condotte mobbizzanti profili sanzionatori prevalentemente di natura risarcitoria, per un verso comminando sanzioni penali, proprie di fattispecie penali "contigue" al fenomeno mobbing (stalking, maltrattamenti etc) dall'altro, attraverso l'utilizzo di un duplice "strumento" normativo (l'art. 2087 c.c., in combinato disposto con l'art. 32 Cost.; e/o l'art. 2043 c.c.) dal quale emerge un profilo duplice di responsabilità (contrattuale e/o extracontrattuale). È apparso necessario quindi, in assenza di un precetto normativo ritualmente codificato, l'intervento della giurisprudenza di merito e di legittimità al fine di arginare l'incessante fenomeno. Questo volume offre una riflessione d'insieme sui pregi e i limiti del diritto giurisprudenziale in tema di mobbing, ha inoltre l'ambizioso fine d'introdurre il lettore allo studio del fenomeno definito "di moda" non codificato e il danno connesso a tale fenomeno, per questa ragione la metodologia è improntata sulla semplicità.
Nell’opera: “Mobbing e il danno alla persona. Aspetti privatistici e penalistici del fenomeno” l’Avvocato Michele Di Iesu con chiarezza espositiva presenta un lavoro di ricerca e approfondimento tematico frutto dell’alta competenza professionale in materia. Ampia e dettagliata da parte dell’autore è la trattazione del fenomeno mobbing, sprovvisto di “una sua definizione precettiva o regolamentazione giuridica nell’ambito dell’ordinamento vigente” . L’importanza dell’opera è data dal laborioso impegno di ricerca sulle questioni inerenti la “configurabilità dell’istituto giuridico del mobbing” affinché, il legislatore prenda in considerazione nuove forme di tutela per il lavoratore. L’autore evidenzia la “necessità che l’ordinamento conceda autonoma rilevanza giuridica al fenomeno del mobbing”, tenendo conto tuttavia, “dei confini applicativi di tale istituto”. Pagine scorrevoli, lineari che suscitano interesse anche nel lettore comune. Il mobbing incide in negativo sulla vita del mobbizzato a livello personale e familiare ma anche in termini di produttività aziendale. Occorre quindi, tutelare la salute, la dignità e la professionalità del lavoratore per garantire un ambiente di lavoro sicuro. L’autore, tra i soggetti protagonisti del mobbing fa riferimento allo “spettatore che può interrompere o assecondare l’azione mobbizzante”. Tra le categorie di spettatori, c’è quella costituita dagli “oppositori” che “prendono le difese del soggetto mobbizzato e cercano di far rientrare il fenomeno mobbizzante”. L’opera è dunque, anche per i non addetti ai lavori, fonte documentata di conoscenza del fenomeno e spunto di riflessione per un eventuale ruolo positivo del lettore a difesa di una vittima di mobbing.
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