Nascita e morte di "Born to Live"

Una mattina di primavera come tante altre, davanti un bicchiere di birra.
Quasi annoiato senza uno scopo preciso, esausto di una vita che mi ero lasciato alle spalle, con lo sguardo vagavo tra le increspature del lago di Garda, come cercassi tra le righe di un vecchio libro un significato da dare alla mia vita.
Gian Maria mi sedeva accanto, e dal silenzio che spesso accompagna una bella bevuta tra amici perché semplicemente ci si gode la reciproca compagnia, la sua voce sentenziò.
“Perché non apri una scuola di sopravvivenza ?”
All’iniziale ma va in mona, il fatto di poter trasmettere in modo costruttivo quello che mi aveva tenuto in vita, a volte mio malgrado, sembrò poter dare un nuovo stimolo e impulso al semplice succedersi di un giorno dopo l’altro.