Parole a penna e tratti a matita

Alcune storie, semplicemente, sono destinate a "non essere". Iniziano quando l'estate è giunta al termine, ignare del loro destino e della loro fugacità. Incredibilmente però, sono proprio gli amori mai sbocciati a tormentarci di più e a segnarci profondamente. Sono come tatuaggi sulla nostra pelle: siamo costretti ad indossarli ogni giorno, consapevoli del fatto che non andranno più via. Nelle pagine di "Parole a Penna e Tratti a Matita", possiamo vedere come, nello scorrere dei mesi, le due protagoniste, scrivano la trama di questa vicenda in cui "tutto poteva essere ma non è stato". Così dalle calde e romantiche sere di un agosto ormai morente, si passa alle solitarie e nostalgiche notti autunnali, per poi giungere inesorabilmente a un gelido inverno che sancirà la fine di un amore tormentato. I temi trattati sono diversi: la sofferenza di una vita vissuta nell'ombra, la paura di essere sé stessi, la bellezza di un incontro voluto dal fato, l'accettazione di sé e la voglia di sfamarsi di quell'amore tanto bramato. Una silloge che si pone il compito di narrare, attraverso i suoi versi, una storia mai nata ma destinata a finire.