CARRELLO
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Che legami vi sono tra tempo ciclico lineare e tempo meteorologico? Cercando di mantenere idealmente i piedi ben saldi a terra, l’autore ha tentato di associare gli accadimenti meteorologici all’esperienza giornaliera declinata con una prosa poetica. Ne è scaturita una sorta di cartina al tornasole, sensibilissima alle più impercettibili variazioni. Solo dopo aver accettato di sporgersi “oltre” il tempo lineare però, ha iniziato a notare una mutevolezza nel percorso e, parallelamente, ha preso coscienza di come la vita scivoli tra le dita, non appartenendogli più in via esclusiva. Questa esperienza ha spezzato spesso la linearità del vivere e, in modo imprevisto, lo ha indotto a considerare con occhio diverso le leggi della causa e dell’effetto. E’ l’energia che scorre appena sopra le nubi a rendere questo tempo lineare così significante, o ancora meglio, così permeato di significati. Su questo nastro che scivola inesorabile, viaggiano in simbiosi, le vibrazioni dell’accadere, le vibrazioni delle domande possibili: delle domande che avranno quasi certamente delle risposte.
La lettura del piccolo libro è paragonabile ad un breve viaggio emozionale. Un viaggio attraverso i dodici mesi dell’anno, per altrettanti racconti, dove si è stimolati costantemente alla riflessione. Gli argomenti trattati in un percorso esaltante sugli aspetti cruciali della nostra vita. Il desiderio di guardare il mondo da una prospettiva diversa affacciati da una nuvola per osservarlo mentre gira “lentamente”. La freschezza del sogno di vivere in un posto dove gli abbracci hanno ancora calore. La speranza di non perdere l’immaginazione altrimenti si e “fottuti”. L’invito al ripensamento fermandosi a leggere… Ma è difficile che ciò accada perché l’uomo non impara nulla dal passato ed a fatica si può chiamare Homo erectus. Non si rimane indifferenti alla “fine”. Ci piacerebbe pensare che non a caso sia associata a dicembre ultimo mese dell’anno dove si ripongono le ultime speranze di reagire a tanta indifferenza ed ipocrisia. Attraverso un gioco di similitudini meteorologiche Giuseppe tratta la dolorosa vicenda del conflitto che non abbandonerà mai la striscia di Gaza dove le coscienze rimangono aride nonostante la pioggia di lacrime che cade sotto i lanci di missili e di sassi. Lasciamo traccia del nostro passaggio perché ci arrestiamo ad osservare quanto accade e non si torna più indietro fino a quando qualcosa non accade e ci apre la porta verso il mese seguente... Grazie per le emozioni che mi hai regalato! Massimo
Ringrazio l’autore perché in ogni pagina di questa nuova opera mi sono sentito come travolto da una frenesia di emozioni provocate da uno “tsunami di immagini” e di situazioni scandite dalla sua fervida e incisiva immaginazione poetica oltre che da una sapienza esemplare. Ho provato ad estrapolare frasi e periodi e vi ho trovato un’armonia e una musicalità intense tanto che mi sono cimentato a leggere (e rileggere) mettendo come sottofondo La forza del destino di Giuseppe Verdi, ma anche un notturno di Chopin (il brano suonato da Il Pianista nell’omonimo film di Polansky) e la Rapsodia in blu di Gershwin… Assicuro che il risultato è stato di un’empatia unica. Scrittore che definisco naif, Nalli si fa apprezzare qui, oltre che per la sua nota sobrietà ed efficacia di linguaggio, anche per un sorprendente sapore filosofico originale, incisivo e mai accademico o saccente. Mi hanno molto colpito in particolare le “Preghiere” di Gennaio e le “Nuvole “ di Novembre al punto che molti concetti qui espressi resteranno a lungo fermi nella mia memoria perché vera e necessaria poesia per la mia anima. Ricorrerò pertanto spesso, credo, ad “attingere” concetti e situazioni qui espresse perché, a proposito della correlazione tra tempo ciclico lineare e tempo meteorologico, credo che questo libro lasci nel lettore più che mai stati d’animo positivi anche a seconda del mutare ciclico del tempo e quindi vada riletto più volte in diverse momenti di vita dato che la “dinamica” che ne deriva sarà sempre più “contagiosa” al punto da lasciarti “dentro” sempre nuove e diverse sensazioni che compensano abbondantemente quei vuoti e silenzi che spesso caratterizzano l’esistenza di noi contemporanei. Grazie ancora! Con stima e affetto, Ugo
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