CARRELLO
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La fuga necessaria da una terra rinunciataria e avara di speranze di Modesto, un ragazzo del Sud degli Anni Cinquanta, alla ricerca di un possibile riscatto
sociale in un altrove lontano e misterioso.
La resa dei conti finale con se stesso, dopo un lungo percorso esistenziale, il
racconto di una storia personale faticosa, fatta di innumerevoli incontri
negativi, gli svincoli della vita e il doloroso, ma benefico viaggio introspettivo
del ragazzo ormai anziano davanti al suo specchio.
Un oggetto enigmatico dagli effetti esoterici in cui l'immagine si dissolve nell'imperscrutabile, rendendo chiaro tutto ciò che sino allora è riuscito a intravedere confusamente.
L'ormai vecchio Modesto dipana così finalmente i troppi dubbi irrisolti facendo chiarezza sulle innumerevoli contraddizioni e riuscendo a dare un nome, quello del conformismo, al subdolo virus che, inculcato in lui sin da bambino dalla famiglia e dalla società degli Anni Cinquanta, lo ha costretto a uniformarsi sempre a modelli di pensiero preconfezionati, per non deludere il pensiero dominante.
E così finalmente sente di doversi svegliare da quel torpore mentale e di agire secondo il proprio istinto, anche se fuori tempo massimo, incurante delle inevitabili reazioni stupite di chi lo circonda.
Ho letto con piacere "Riflessioni di un conformista di Cosmo Sancilio, riscontrando una notevole capacità di espressione linguistica, una profonda conoscenza della letteratura e della storia e un elevato livello culturale. La lettura scorre veloce e agevole, anche perchè i ragazzi del Sud , me compreso, si rivedono in quelle pagine descrittive di un periodo triste, ma vero. Il racconto autobiografico è pregevole e denso di significati importanti, specie quando confronta le abitudini e gli atteggiamenti dei giovani del terzo millennio con l'educazione impartita a noi ragazzi degli anni '50 permeata di rispetto per i nostri vecchi e per la loro saggezza. Sperando che il libro possa essere letto soprattutto dalle nuove generazioni, mi complimento ancora con l'autore
La storia di "Modesto" mi ha emozionato e coinvolta sin dalle prime pagine. Mi sono riconosciuta in lui, nell'educazione ricevuta, tutta tesa ad accontentare gli altri più che se stessi, nell'ambiente condizionante e nella difficoltà di cercare altre vie per sentirsi appagati. Grande ammirazione e un pizzico di invidia per la capacità e il coraggio di "Modesto" nel riuscire a liberarsi del fardello del conformismo. Non è da tutti !! Complimenti all'Autore di questo bel libro che ho letto tutto d'un fiato, grazie anche ad un linguaggio piano, attento ad esprimere, con un sapiente uso lessicale, emozioni e sentimenti. I suoi primi quattro libri sono stati per me una piacevolissima sorpresa, mi hanno riportato ad un tempo che, alla luce dei fatti, ritengo sia stato il migliore della mia vita. Aspetto con ansia la sua quinta opera, che di sicuro, ancora una volta, sono sicura che non mi deluderà.
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