Roccia, i primi e gli ultimi

"E' stata una lettura intensa e partecipata; l'idea di mettere in relazione la vostra esperienza di spiritualità e di vita con il racconto della vita di Gesù e della nascita del cristianesimo, mi è sembrata molto provocante e istruttiva; si stabilisce una tensione tra il realismo del racconto della vostra vita e il mistero e il simbolismo del racconto delle origini cristiane, che per definizione rompono i limiti di ogni scrittura storica, come mostra lo stesso apofatismo dei vangeli. Grazie per la vostra testimonianza, che mentre ci richiama al dono da cui siamo nati alla fede, ci spinge a ripensare alla nostra esperienza vissuta in un secolo grande e difficile, dove non sono mancate le sconfitte, ma abbiamo anche ricevuto grazia su grazia." Raniero La Valle

Il capitolo più bello, a mio avviso, è quello dedicato al concilio di Gerusalemme (Il vangelo della libertà): una descrizione veramente ben fatta della mentalità e delle problematiche in atto, con una scrittura degna di una sceneggiatura cinematografica... Altrettanto bella, anzi bellissima ed impareggiabile nella sua eleganza, è la descrizione del rapporto sessuale tra Pietro e sua moglie; tanto di cappello per l'abilità letteraria assolutamente fuori dal comune, soprattutto per descrivere situazioni di questo tipo... E-mail di un lettore