CARRELLO
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di Sebastiano Lupo (Autore)
La focalizzazione agiografica, "l'idolo delle tribù", ovvero "l'ossessione delle origini"
non consente di cogliere la specificità del divenire storico-sociale di un territorio, il Capo
Pachino che, per ben diecimila anni, dal Mesolitico e fino alla Colonizzazione normanna,
ha avuto un grande ruolo nelle dinamiche insediative ed economico-produttive della Sicilia
orientale.
Con questi tre saggi l'autore scioglie alcuni nodi problematici che contribuiscono a
rompere finalmente quella cristallizzazione della conoscenza storica sul Promontorio, che
ne ha svilito la narrazione storica e relegato la cuspide sud-orientale al ruolo di vassallo
della vicina Noto.
Assolutamente centrale nel libro è il primo saggio, La via Elorina e il Capo Pachino:
Cugni Calafarina crocicchio delle vie del sale. L'autore presenta le evidenze archeologiche
di tre tracciati viari dell'età greca sul colle Cugni Calafarina, le due vie del sale e della
pietra.
Nel secondo risolve, finalmente, l'enigma sul significato del toponimo Marzamemi, da
Marsâ 'al hamâm, "Porto della Colomba" e non già "baia delle tortore".
Nel terzo saggio presenta alcune note critiche sulla presenza cinquantennale del marchese
Antonio Di Rudinì nei lidi pachinesi, nel secondo Ottocento.
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