Se con un t'amo...

Non è usuale imbattersi in un'opera che nasce da un approccio intimista verso un'altra opera, e come queste vicinanze possano generare energia sinergica. Due sensibilità affini che si incontrano, quelle di Maria Grazia Vai e di Mango, che sembrano sussurrarsi fino quasi a parlarsi, in uno scenario che appartiene solamente a coloro che hanno la capacità di lasciarsi trasportare al di fuori di un'esistenza corporea. È su quella dimensione che solo la musica e la musicalità delle parole sanno portarci, che veniamo noi stessi trasportati nei profumi dei gelsi e degli aranci, nei soffi del vento tra le ginestre, dai disegni delle onde sulla sabbia, e dalle rondini ormai lontane. Un viaggio guidato con il garbo e la raffinatezza di un'autrice che, con padronanza e maestria, raccoglie le essenze delle composizioni e ne ricompone in versi ed efficaci nobili metafore, il pathos e l'intendimento. L'autrice non reinterpreta i versi di Mango, bensì ne racconta l'emozione che gli stessi hanno saputo creare in lei. Gli amori, i ricordi, le attese, le speranze, i dolori, diventano corresponsione di emozioni che si incontrano. Sì, la lettura di "Se con un t'amo" somiglia proprio ad un viaggio, ad un trasporto gentile, colto ed elegante, nel mondo etereo di due sensibilità. E, quando questo succede, altro non rimane per noi, che lasciarsi accompagnare. I viaggi nell'animo, si sa, portano sempre molto lontano.

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Maria Grazia Vai
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