Spiegare la primavera

Siamo in presenza di un testo intenso e proteso a rivelare "la parola attraverso la parola". O meglio c'è una tensione poetica in Annarelli che piega il gesto scrittorio al dire per andare oltre il detto. La poesia è la ricerca della misura dell'immisurabile di cui l'autore si è messo alla sua ricerca, si è messo in cammino verso il linguaggio e, questo, è il senso eminente di «Spiegare la primavera». Poiché in senso stretto non si spiega, non si elucida niente. Come ogni inizio anche il poeta è nel "cominciamento" che si scopre e scopre se stesso, diventando ciò che è. Perché essere è ciò che si è conta affinché nel tempo si conferisca "senso e significato allo spazio scrittorio", allo spazio letterario che il soggetto ha edificato perfezionando sempre più, il proprio gesto di senso. Ciò che è più nutriente nella sua poesia è l'esasperata ricerca di dare un significato alla contemporaneità del pensiero poetante. Questo elemento di presenza del senso nel tempo presente mostra la cura e la resistenza spirituale al quesito poetico che s'impone all'io davanti al cammino dell'uomo. La sua poesia è la pietà d'inciampo d'essere, nell'uno per l'altro, nella geografia e nello spaziotempo.