Stanotte si può sognare

Maria Teresa Lezzi Fiorentino “Nessuno stato, nessun esercito, nessuna guerra potrà mai vincere l’amore tra due persone; non importa la loro etnia, la loro lingua, la loro fede; se si amano, vinceranno sempre.” Le parole di Ana, voce narrante del romanzo, esprimono la fiducia assoluta nell’Amore, quello che pervade tutta la narrazione, un filo rosso di cuori palpitanti tra il sangue che sgorga dalle ferite, capace di superare ogni barriera e di rompere l’argine dell’odio. È il tema dell’amore che vince, un amore autentico, che si respira ad ogni pagina, non inquinato neppure dalle avversità, dalle rivalità, dalle bombe che dilaniano le città. “In uno di quei crateri aperti da una mano di morte avevo piantato i miei semi di speranza: che il conflitto sarebbe finito, altre innocenti vite non sarebbero state spezzate, un futuro diverso, migliore era possibile e per quello si doveva combattere, col dialogo, la fiducia, la tolleranza.” I sogni, le speranze, l’amore, si fondono col contesto storico, la prosa si colora di immagini poetiche, il ritmo narrativo diventa sempre più vibrante … e, una volta finito il libro, vien voglia di rileggerlo, per riappropriarsi di quei passaggi in cui l’anelito alla libertà si è intrecciato alle emozioni dei protagonisti, o ci ha consegnato un messaggio di cui far tesoro. “Il destino fa sbocciare l’amore di Ana e Milan in un campo poco fertile, tra i rifiuti dell’odio e dei nazionalismi; la presenza del generale Divac inquieta con la sua vita improntata sull’odio, sul rancore, sulla lotta, volta soltanto alla distruzione e alla morte; Andrej e Bojan si amavano di quel bene immenso che lega due fratelli in modo unico, sviscerato, profondo. Eppure c’era qualcosa che inevitabilmente li allontanava.” È una lettura che incoraggia, regalandoci quella positività di cui abbiamo sempre più bisogno. Ci consente di riflettere sui rapporti umani e indirettamente sollecita una disponibilità autentica verso gli altri. “L’amicizia è un legaccio che libera, perché viene dal cuore.” “Credo negli uomini, nella loro intelligenza, nella loro capacità di convivenza, nel loro buonsenso.”