CARRELLO
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di Francesco Divincenzo (Autore)
Il 18 novembre 1989 è la data che segna l'inizio di un'altra controversa – l'ennesima purtroppo – "storia sbagliata" di cronaca giudiziaria italiana.
Lungo la Strada Statale 106 "Jonica", nei pressi di Roseto Capo Spulico (CS), viene rinvenuto privo di vita – a soli 27 anni – il corpo di Donato Bergamini, a tutti noto come Denis.
Non ci sono dubbi, Denis si è suicidato: il caso è chiuso.
La testimonianza fornita da Isabella Internò, l'ex fidanzata, in sua compagnia al momento della morte ha messo d'accordo tutti.
Questo è l'incipit di un caso che si protrae da più di tre decenni in un tourbillon costante di errori procedurali, incongruenze, contraddizioni e clamorose sviste.
Si è dovuto attendere più di 20 anni per la riapertura del caso e quasi 30 per giungere, in seguito alla riesumazione del cadavere, a una clamorosa svolta.
Dalla perizia autoptica, infatti, è emersa una verità inconfutabile: Denis non si è suicidato ma è stato ucciso.
I riflettori si sono nuovamente accesi sulla vicenda e l'attenzione si è nuovamente soffermata su Isabella Internò, in tale occasione rinviata a giudizio con l'accusa di omicidio volontario pluriaggravato.
L'ipotesi avallata dalla Procura della Repubblica è quella del delitto a sfondo passionale.
Il processo, che si spera possa definitivamente chiarire la vicenda, ha avuto inizio nell'ottobre del 2021 ed è tuttora in corso di svolgimento.
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