CARRELLO
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La nascita di Margherita innesca una serie di avvenimenti che sconvolgeranno la vita di tre persone, oltre a quelle dei suoi genitori che si separeranno, proprio a causa della sua nascita.
Margherita crescerà del tutto ignara degli avvenimenti che si svolgeranno dopo la sua venuta al mondo, pur essendo la causa indiretta dei fatti drammatici che si verificheranno, che creeranno gravi difficoltà e grossi problemi a chi le sta vicino.
Amanda, il personaggio che giocherà un ruolo importantissimo in questa storia, è la persona che darà il via allo scatenarsi di una serie di circostanze e di situazioni che costituiranno la trama del libro.
Nella seconda e terza parte, alcuni colpi di scena cambieranno più volte l’andamento della narrazione, fino aa arrivare all’ultima risolutiva e drammatica decisione di uno dei personaggi più importanti di questa storia.
Una sottile vendetta… uno dei titoli più azzeccati che mi sia capitato di veder visto abbinato ad una trama. Infatti, seppur il romanzo ruota intorno alla figura della piccola Margherita, una neonata ignara della sua sorte, il personaggio che più spicca è la crudele Amanda, che ricorda, in perfidia ed egoismo, la Crudelia Demon della fiaba La carica dei 101. Spietata ed arrivista, Amanda non esita ad usare le persone per raggiungere il suo unico scopo: quello di condurre una vita agiata. Per riuscirci seduce il suo capo ufficio, Roby, nonostante sappia che è sposato, arrivando addirittura a farsi mettere incinta per indurlo a lasciare la moglie, che per problemi di sterilità non potrà mai dargli il tanto desiderato figlio. Il problema è che Amanda non è nata per fare la madre, i pianti della bambina la irritano e la turbano e nemmeno la presenza di una brava baby sitter la aiuta a sopportarla. Infine, dopo aver conosciuto un uomo ricco senza troppe pretese, lascerà Roby e la piccola Margherita per dedicarsi ai suoi unici hobbies: fare shopping e bere. Quando questa storia si concluderà, Amanda si ritroverà sola e senza denaro. Il suo unico appiglio è quello di mettere le mani sull’eredità della madre, deceduta da poco. Questo è lo snodo che porta alla conclusione della vicenda, inaspettata quanto efficace. Infatti, Mariagrazia Perricone ci guida attraverso la mente malata della protagonista senza mai mollare la presa sulla suspense e sulla tensione che inevitabilmente coinvolge anche gli altri personaggi implicati nella vicenda, Lucy e Cristinan. Di Lucy possiamo dire che sia un po’ l’antieroina, l’opposto di Amanda: è una donna forte e determinata, ma che esprime anche le proprie fragilità quando la vita la mette di fronte a problemi all’apparenza irrisolvibili. Lei, però, al contrario di Amanda, sa contare sulle proprie forze e ha un uomo accanto a sé (Cristian) che la sostiene e le dà l’energia necessaria per non smettere di credere in se stessa. Per concludere, l’ho trovato un romanzo profondo nel quale i personaggi sono scolpiti a colpi di cesello da una mano esperta che scrive tenendoci con il fiato sospeso fino alla fine.
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