CARRELLO
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Volevo solo essere adorata è la storia di Emilia, anima sensibile, ma non debole, capace di andare al di là delle apparenze, dei meri rapporti umani, spesso vuoti e fatti di "normalità". “Normalità" che vede nelle sorelle e nella madre, nella sorella che sta per sposarsi e vuole dei figli. Emilia no, non li desidera. Lei ama dipingere. Emilia, aspirante pittrice, viaggia a piedi e con la mente: cammina lungo l'Arno, su Ponte Vecchio, attraversa Piazza della Signoria, calpesta sampietrini ed evita piccioni, osserva, parla, ride fino a quando arriverà a Capo Nord: "Voglio acqua con cui circondarmi, acqua che allenti la tensione della vita e mi riporti nel primordiale liquido amniotico. Quella vita volutamente obliata per non doverla poi rimpiangere".
“Volevo solo essere adorata” è un libro che tratta di laceranti dicotomie che tante volte sconvolgono e immobilizzano, come quella fra intelligenza e passione. La prima limita perché viviseziona quanto coglie, la passione invece costruisce, è il moto dell’anima che impara ad esprimere se stessa. Emilia, interrogandosi incessantemente, nella sua spasmodica esigenza di definizioni e spiegazioni, svela l’ambìto tentativo di imparare a stare in equilibrio sul filo della vita, quel filo che tante volte i bambini, tenendo stretto fra le mani un palloncino, per sfida provano a lasciare andare, con l’intento di riafferrarlo subito dopo. E dove vanno a finire allora i palloncini? Arriva un momento nella vita in cui si deve allentare la presa e guardare il palloncino intraprendere il suo viaggio verso l’ignoto. Non è il cielo blu, immenso, che deve far paura, ma quella voglia di tenere a bada ciò che può andare da sé, come un uccello libero di volare, come una vita libera di decidere anche il suo triste epilogo.(parzialmente tratto dalla recensione di Domizia Moramarco http://www.passionelettura.it)
Questo libro vi condurrà attraverso dei ragionamenti logici ma anche emotivi nelle trame sottili dell’esistenza. È un libro che sembra rispondere a tante domande, invece le suscita. È un libro per chi ha voglia di interrogarsi e mettersi in discussione. È un libro che vi farà chiedere perché? di fronte a molte scene ed eventi. Le mie domande preferite iniziano con la parola perché. Lasciamo il come agli scienziati e i chi, che cosa, quando e dove ai giornalisti che vogliono raccontare i fatti concreti. Anche se tutti (scienziati e giornalisti compresi viste le w questions) si chiedono perché?, queste domande di senso competono più agli uomini in senso generale, all’umanità tutta e forse un po’ anche agli scrittori in modo particolare.(Recensione di Romina Tamerici http://tamerici-romina.blogspot.it/2012/08/volevo-solo-essere-adorata-di-marcella.html )
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